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Forza Italia, dibattito interno sul rimpasto. Ma l’ultima parola spetta ai vincitori

sabato 17 Ottobre 2020
Miccichè al telefono

La dichiarazione del gruppo all’Ars di Forza Italia arriva il giorno prima dei ballottaggi per le elezioni amministrative, un segnale preciso che i deputati regionali inviano ai vertici azzurri. Riassumendo, potremmo dire che il messaggio è ‘gli assessori di Forza Italia non si toccano’. Che sia rivolto a Nello Musumeci o a Gianfranco Micciché, questo non è dato saperlo.

Certo, il secondo, coordinatore regionale del partito che, di fatto, è risultato essere vincitore delle amministrative in Sicilia (mentre dalle altre parti d’Italia non si può dire lo stesso per chi gestisce il partito), difficilmente si sentirà particolarmente turbato, anche in virtù del fatto che egli stesso aveva preannunciato il coinvolgimento del gruppo parlamentare dell’Ars per decidere la strategia di Forza Italia per il rimpasto. Lo stesso Micciché ha sempre elogiato il lavoro dei suoi assessori, blindando in particolare Edy Bandiera e Bernardette Grasso ogni qualvolta l’argomento rimpasto tornava in auge.

L’attuale quadro sociale e politico che sta vivendo la Sicilia, impone a Forza Italia di confermarsi nel solco di quel senso di responsabilità che ha sempre caratterizzato la linea e la storia del Partito. Tale orientamento deve prendere corpo nella nostra missione nel buongoverno regionale in Sicilia, dove noi azzurri onoriamo il compito di forza trainante dell’esecutivo e componente che si è distinta per dedizione e risultati di ciascun nostro assessore. Non pare dunque né opportuna, né cogente l’idea di rimpasto o di sostituzione di alcuni assessori che, tra l’altro, dimostrano quotidianamente impegno e fattività. Nel caso in cui dovesse invece sorgere tale necessità, la stessa dovrebbe essere condivisa preventivamente con tutta la classe dirigente di Forza Italia e con il Gruppo Parlamentare all’Ars, assicurando la massima condivisione. Oggi, infatti, ciò che serve al Partito è un nuovo, corale lavoro di pianificazione, che rafforzi una proposta politica attrattiva di quell’elettorato deluso dal fallimento giallo-rosso. Ecco perché va fissata un’agenda liberale e popolare che veda la partecipazione nel territorio di tutta la nostra classe dirigente, nessuno escluso, e dimostrare di essere vero punto di riferimento del centrodestra siciliano“. Ad affermarlo – lo si legge sempre nella nota – i deputati regionali di Forza Italia, Tommaso Calderone, Stefano Pellegrino, Alfio Papale, Mario Caputo e Marco Falcone.

A sostenere la posizione del gruppo arriva la nota di Giuseppe Milazzo, europarlamentare azzurro: “Le considerazioni sul rimpasto e sul partito, messe nero su bianco dal capogruppo e dagli altri parlamentari di Forza Italia all’ARS, mi sembrano certamente opportune e condivisibili, alla luce del momento che attraversa il partito in Sicilia. Abbiamo delle grandi potenzialità, siamo il pilastro del centrodestra, ma tutto ciò non deve e non può essere sprecato sull’altare di alchimie e scelte autoreferenziali. Come chiedono i nostri deputati, è il momento di fare squadra e giocare tutti insieme, nessuno escluso, la partita del riassetto programmatico e politico di Forza Italia in Sicilia“.

Una dichiarazione che arriva a poche ore dal ballottaggio per le amministrative in Sicilia, si diceva. Tra le città in ‘ballo’ c’è Agrigento, dove proprio Milazzo sostiene Firetto, che corre contro Micciché (Francesco, ma mai omonimia fu più azzeccata), appoggiato da Forza Italia. Al netto del risultato della città dei Templi, insomma, la sua posizione sembra essere un po’ defilata all’interno del partito

Se qualcuno in casa azzurra, ad oggi, sembra avere il pallino in mano, sembra essere proprio Gianfranco Micciché. Ma probabilmente i messaggi del gruppo azzurro all’Ars sono rivolti a Nello Musumeci

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