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Fuga dalla Lega all’Ars: il Carroccio perde pezzi mentre Musumeci si rafforza

martedì 21 Luglio 2020

Una vera e propria fuga quella che si sta consumando da parte dei deputati regionali dal gruppo della Lega di Salvini: l’ultimo addio quello di Marianna Caronia, che ha lasciato in forte polemica con Stefano Candiani. È durato solo pochi mesi il rapporto con il Carroccio per la parlamentare regionale, ex Forza Italia ed ex Udc, che nelle scorse settimane aveva contestato in modo aspro e deciso il neo assessore

Marianna Caronia
Marianna Caronia

leghista Alberto Samonà.

Il suo addio alla Lega segue quello di Giovanni Bulla, tornato qualche tempo fa nell’Udc. Restano soltanto due i salviniani a Sala d’Ercole: Antonio Catalfamo e Orazio Ragusa.

Dopo l’addio della Caronia non si sono lasciate attendere le dichiarazioni del commissario della Lega in Sicilia che accusa la deputata di aver cambiato troppi partiti in poco tempo. Accuse alle quali la stessa Caronia ha risposto, accusando Candiani di insultarla.

Sono volati gli stracci, insomma, dopo un rapporto breve e finito pure male. Una rapidità, quella dell”entra ed esci’, che, a dire il vero, non ha caratterizzato soltanto il rapporto politico di Caronia con la Lega. E più che i motivi dell’uscita dal Carroccio, a questo punto, sembra più importante chiedersi quali fossero le determinazioni che avevano portato all’entrata nel partito di Salvini. Che il Carroccio imbarchi politici distanti dalla visione concettuale del partito? A ben vedere, Caronia e Bulla hanno estrazione politica marcatamente moderata, disante dalle posizioni sovraniste: la prima ha militato, come detto, in Mpa, Forza Italia e Udc prima di essere folgorata sulla via di Pontida. Per Bulla, quello all’Udc, è un ritorno alla ‘casa madre, il partito con cui era stato eletto a Sala d’Ercole.

Promesse disattese dietro i repentini addii? La potenza elettorale in questo caso conta molto, e magari ci si aspettava un po’ più di considerazione nelle stanze dei bottoni dell’Ars o degli assessorati.

Nel frattempo il gruppo parlamentare della Lega perde forza all’interno di Sala d’Ercole, mentre rimane intatta la truppa di maggioranza a sostegno di Musumeci. Sia Caronia che Bulla, infatti, continuano a sostenere il governatore, che adesso si trova con le mani più ‘libere’ rispetto a qualche mese fa nei confronti dell’alleato di governo, potendo contare su due deputati che comunque gli garantiranno due voti a Sala d’Ercole senza ulteriori obblighi verso Salvini (e Candiani).

Una situazione che capovolge i rapporti di forza in Sicilia tra governatore e Carroccio. Fino a qualche mese fa il peso della Lega faceva paura all’interno di Sala d’Ercole. Oggi invece il partito di Salvini sembra non essere più molto in auge a Palazzo dei Normanni. E Musumeci, invece, si può dormire sonni un po’ più tranquilli.

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