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Funerali di Candida e Leon, l’omelia di don Vicari | FOTO

sabato 6 Febbraio 2021

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Prima un corteo di moto poi la messa nella chiesa di Sant’Ernesto a Palermo. Tanto dolore per l’ultimo saluto a Candida Giammona e Leon, mamma e figlioletto morti a Palermo poco dopo il parto effettuato alla clinica Candela. A salutare mamma e figlio un corteo di moto Harley Davidson.

Le moto erano la passione di Candida, hobby che condivideva col marito Dani, entrambi facevano parte dell’associazione motociclistica Palermo Chapter Hog.

L’Omelia integrale di don Carmelo Vicari, il parroco di Sant’Ernesto, in occasione del funerale

Carissime e carissimi

 Per delle strane circostanze ci troviamo in questa comunità e parrocchia ad accogliere le vostre persone e condividere questa immane, dolorosissima e paradossale vicenda. Vorrei, innanzi tutto, dal profondo del cuore esprimere la mia personale partecipazione alla sofferenza della famiglia di Candida e del piccolo Leon, ed insieme quella della intera comunità di S. Ernesto; perciò alla tua Maria Alario madre e alla tua Dani sposo e marito, alla figlioletta e a tutti voi familiari, amici e presenti. Esprimo il desiderio e l’auspicio che, nel più breve tempo possibile, si possano accertare le cause che hanno trasformato l’attesa di un lieto evento in una angosciata attesa prima e un luttuoso evento dopo. E possa essere così soddisfatta la vostra giusta richiesta di familiari, amici e di gente comune di una giusta giustizia per tutte le persone coinvolte a cominciare dalla cara defunta Candida, al piccolissimo Leon per finire all’ultima donna e all’ultimo uomo rimasto ferito e segnato. Mamma, marito, parenti e amici tutti …. Veramente la preghiera al nostro Signore e Dio perché possiate ottenere giustizia. E così tutti in vario modo coinvolti si possa rispondere delle nostre responsabilità. Anche se siamo consapevoli, come hai gridato tu Maria, che non potrà questo eliminare del tutto l’immenso dolore e strazio che gravano sul cuore non potendo restituire all’effetto le due persone care, Candida e Leon. La nostra giustizia non sarà mai capace di soddisfare tutto e tutti. Forse potrà lenire il nostro dolore ma non rimediare alla grave perdita.

Noi ci troviamo qui certamente a causa di fattori che ancora non conosciamo del tutto e che hanno prodotto questi eventi luttuosi … ma soprattutto per la celebrazione del funerale. E vorrei dire a voi carissimi familiari e amici e conoscenti tutti che il funerale non intende celebrare la vittoria della morte ma della vita. So che sanguina una enorme ferita nel vostro cuore e nel vostro corpo. Non penso di poter assicurare che questa ferita si possa rimarginare, essa rimarrà sempre aperta nel cuore di madre e di marito e di nonna e padre … essa ha una sola possibilità di rimarginazione: poter rivedere il volto della figlia e del nipote e della moglie e del Figlio. Il funerale cristiano trova tutto il suo significato nella possibilità che questo possa accadere e che quindi la ferita si possa rimarginare. Lasciatemi dire a voi tutti che siete presenti che noi siamo qui non solo perché abbiamo preso e prendiamo atto che queste due carissime persone sono state colte dalla morte, ma anche e soprattutto perché le riteniamo vive e destinate alla pienezza della vita. Che cosa significa la S. Messa e le preghiere che insieme recitiamo e reciteremo? Un desiderio è una richiesta di vita e di vita pienamente felice per Candida e per Leon. Carissimi quindi chiediamo doni per vivi e non per morti. Cosa c’è nel vostro cuore? Donna e madre e marito e padre che cosa riempie il vostro cuore come il mio e penso di tutti? Non desiderare che siano vivi e felici? Non siete venuti qui per chiedere questo? Quindi siamo insieme per celebrare la vita e chiederla per loro e per noi … Vedete carissimi il funerale cristiano è celebrazione del compimento del Battesimo come Morte e Risurrezione in virtù della partecipazione alla morte e Risurrezione di Gesù Cristo. Noi celebriamo la Pasqua di Cristo nella S. Messa e nel Battesimo e anche in questa misteriosa nostra morte fisica definitiva, ma anche partecipazione definitiva alla Risurrezione. Noi celebriamo la Pasqua di Candida e di Leon. Chiediamo che tutte le carenze umane, tutti i difetti sociosanitari a vari livelli, tutti gli errori siano attraversati e sopraffatti dalla vita e dalla vittoria della vita. 

Nella giornata di ieri mentre ero immerso nei tanti pensieri che questo evento faceva e fa germogliare nel mio cuore, insieme ad altri amici, è venuta fuori questa sorpresa: che di fronte all’evento della morte del marito si può dire che è vedovo, e della moglie che è una vedova, del figlio e della figlia si può dire che sono degli orfani, ma non si riusciva a trovare una parola che potesse definire il padre e la madre. Padre e madre sono e restano padre e madre sorgente della vita e datori di vita, quasi è inconcepibile che padre e madre siano senza i figli e le figlie. Essere padre e madre significa essere ed esserlo per sempre sorgente e datore di vita. Per il Padre e la madre è inconcepibile che il figlio o la figlia siano morti, scomparsi … e per sempre.

Carissima madre e marito e familiari ed amici rivedrete il volto di Candida e di Leon. Naturalmente non come li avete visti fino al giorno del ricovero in ospedale e nel giorno triste della morte, ma trasfigurato nella sua piena bellezza e profondità.

Possa il Signore dare ancora una volta e ancor di più a me e a voi la stessa certezza di Giobbe: “Oh, se le mie parole si scrivessero, si fissassero in un libro, fossero impresse come stilo di ferro sul piombo, s’incidessero per sempre sulla roccia! Io lo so che il mio Redentore è vivo e che, ultimo si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, e i miei occhi lo contempleranno e non un altro”. E ancora S. Paolo dice: “Ecco io vi annuncio un mistero: noi tutti non moriremo, ma tutti saremo trasformati … quando questo corpo corruttibile si sarà vestito di incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità, si compirà la Parola della scrittura:’ La morte è stata ingoiata nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?’. Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!”. Cosa è necessario sorelle e fratelli? Quello che abbiamo ascoltato dal Signore Gesù:” Ti benedico o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelati ai piccoli. Si, o Padre, perché così è piaciuto a te … tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare …”. E conclude: ”Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ritornerò. Prendete e il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti e dolce e il mio carico leggero”. Io affido voi e affido me alla dolce amicizia del Signore Gesù, morto e risorto … la grande speranza per Candida, per Leon e per tutti noi. Infine madre e sposo che posso io donare a voi? Avendovi incontrati sul mio cammino? In questo momento così doloroso? Me stesso e la comunità intera che mi circonda: riteneteci e ritenetemi compagni del vostro cammino. Siete in questa Chiesa di S. Ernesto perché avete chiesto di poter celebrare il funerale … ritenetevi membri e non meri ospiti occasionali di questa comunità per sempre, riteneteci vostri per sempre … sosteniamoci e riprendiamo la vita … Uscendo dalla Chiesa usciremo con le mascherine e nella condizione di Covid… quindi partecipi del grande dolore del mondo intero e della nostra comunità prossima, penso alla giovanissima ragazza uccisa e bruciata dal giovane fidanzato, e a quello dei tanti feriti e segnati dal Covid. Quale è il modo più bello di rendere giustizia alla vostra e nostra Candida e al vostro e nostro Leon e a tutti? Vivere… e costruire ancor di più la vita per noi e per tutti … e per la vostra bambina. Per tutti chiediamo vita e felicità. Per familiari e amici forza e desiderio di vita e operosità… Non posso abbracciarvi… ma lo vorrei fare con tutto me stesso … Lo fa sicuramente il Signore Gesù, la nostra Vergine Madre Maria con il suo sposo Giuseppe e i nostri carissimi santi … s. Rosalia, s. Ernesto, s. Agata, s. Candida e s. Leon e tutti i familiari e amici che ci accolgono in paradiso.

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