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G7, continuano i lavori in corso per l’elipista accanto alla piscina comunale

giovedì 9 Marzo 2017

Prosegue la corsa contro il tempo per le opere da realizzare in vista del G7 del 26 e 27 maggio. Sono in corso da qualche giorno, e vanno intensificandosi, i lavori per la prima elipista: il resto è ancora accompagnato da parecchi punti interrogativi. A due mesi o poco più dal vertice dei sette grandi del pianeta, al momento l’unico cantiere in atto concerne l’elisuperficie prevista nei terreni di contrada Bongiovanni, accanto alla piscina comunale, dove si sta realizzando una delle due piste provvisorie che nasceranno a Taormina per l’evento in questione. Gli interventi in atto, avviati nei giorni scorsi, stanno portando alla ripulitura innanzitutto dell’area sito in prossimità dei campetti ed è stata intanto effettuata una prima opera di scerbatura del manto.

Si sta, inoltre, consolidando il muro perimetrale a suo tempo interessato da uno smottamento. Inoltre è stata tracciata quella che sarà l’effettiva zona destinata ad elisuperficie. Lo stesso lavoro dovrebbe scattare a giorni, forse già in settimana entrante, nei terreni di contrada Piano porto, area di proprietà privata che è stata requisita dallo Stato per il periodo del G7 e dove nasce l’altra elipista provvisoria. In questo caso saranno ancora più intensivi i lavori da effettuare visto che si tratta di aperta campagna dove verrà prima eseguita una bonifica complessiva e poi verranno apposte le “griglie” per l’elipista. Sulle due opere si sta adoperando l’Aeronautica militare italiana. Ormai è imminente anche il via ai lavori per il piano strade, dove si attende che entro il 17 marzo, arrivino le offerte nell’ambito della procedura di gara predisposta dal commissario straordinario Riccardo Carpino. A quel punto, si applicherà il sistema del massimo ribasso; per l’esecuzione del contratto è previsto il termine nell’arco di 25 giorni consecutivi. Il via alle opere, lungo circa 10 km di tracciati, dovrebbe scattare entro la seconda decade del mese in corso, interessando le seguenti aree: Via Garipoli, Sp10, Via Crocefisso, Via Pirandello, Via San Pancrazio, Circonvallazione, Via Dionisio I, Via Pietro Rizzo, Via Roma, Via Bagnoli Croce, Via Guardiola Vecchia, Piazzale San Domenico, e la Via Teatro Greco. E si va verso un’accelerazione anche per la Villa comunale, dove si effettuerà la sistemazione della frana in atto dal settembre 2015 lungo circa 20 metri di belvedere del parco.

A tal proposito c’è un progetto predisposto a suo tempo per l’Amministrazione comunale da un team di esperti della casa municipale, composto dal prof. Franco Ortolani (esperto del sindaco), dall’arch. Giuseppe Aveni (esperto di fenomeni geoambientali), dall’arch. ed ing. geotecnico, Salvatore Mondello e dall’ing. Massimo Famulari. Si attendono, invece, sviluppi sul fronte del Palazzo dei Congressi, dove il commissario Carpino sta cercando di risolvere la problematica dell’agibilità e della necessaria messa a norma della struttura. Il nodo da sciogliere è quello della certificazione antincendio visto che l’ultima documentazione a suo tempo predisposta e quindi esistente risale al 2013. Non è stata ancora persa la speranza di riuscire ad andare in extremis oltre lo scenario (che al momento rimane tuttavia il più probabile) della previsione di un utilizzo con deroga provvisoria per il periodo del G7. Infine, si attende anche la valutazione dei vertici nazionali del Vigili del Fuoco sulla questione del pilone del Ponte della Madonnina, dove al momento è fatto divieto al transito per i mezzi pesanti: c’è da stabilire se andranno fatti dei lavori.

Intanto il Consiglio comunale di Taormina ha approvato nelle scorse ore, con 6 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astenuti, una delibera, proposta dai consiglieri comunali di opposizione del gruppo “ProgettiAmo Taormina“, Pinuccio Composto, Liliana Tona e Nunzio Corvaia, nella quale si dispone che venga dichiarata l’illegittimità dell’atto con cui a suo tempo il Comune della Perla dello Ionio ha aderito al Parco di Naxos (istituito nel 2007).

Il Civico consesso ha dato mandato al sindaco, Eligio Giardina, di “farsi promotore nei confronti dell’assessore regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana al fine di istituire un Parco Archeologico di Taormina, cui far confluire una serie di beni di proprietà del Demanio, ricadenti nel territorio comunale”. Il riferimento è al Teatro Antico, A Villa Caronia, Isolabella, CastelTauro e alle aree archeologiche. E sempre l’assemblea ha deliberato che venga dichiarata, come detto, “la illegittimità dell’inserimento dei Beni culturali ricadenti nel territorio di Taormina nel Parco archeologico di Naxos e che venga dichiarata l’illegittimità del Bilancio, redatto con l’inserimento dei proventi del Teatro e dell’Isolabella”.

La delibera verrà adesso notificata al presidente della Regione e all’assessore regionale ai Beni culturali. Il sindaco è stato altresì impegnato a porre in essere tutte le iniziative legittime e necessarie al riconoscimento dell’unicità culturale di Taormina. A tal proposito, è stata chiesta la “revoca in autotutela delle approvazioni degli atti del Parco archeologico di Naxos, ricadente nel Comune di Giardini”. Al primo cittadino viene chiesto, con la delibera esitata, anche un intervento determinato e risolutivo in modo che la città non venga ulteriormente raggirata e depauperata di quanto gli spetta.

La cartina di tornasole della vicenda è la querelle sui biglietti d’ingresso al Teatro Antico di Taormina, che parte da lontano: già dal 2004 il Comune si è scontrato con la Regione sui versamenti del 30% spettante alle casse della casa municipale. Nel tempo, al Comune sono state mosse contestazioni sul piano di reinvestimento dei proventi e sulla relativa convenzione. Dopo un riavvicinamento tra le parti, poi la questione si è riproposta nel periodo in cui il servizio di bigliettazione veniva gestito dalla Novamusa, con la quale poi proprio la Regione ha attivato un procedimento presso la Corte dei Conti per il mancato versamento delle somme dovute al forziere palermitano. In quel contesto si è costituito come parte offesa il Comune di Taormina, reclamando a sua volta, le somme che nel frattempo non sono più arrivate nel forziere di Palazzo dei Giurati. Dal 2012 poi la gestione del servizio di biglietteria del Teatro Antico è stata assunta direttamente dalla Soprintendenza e sino al 2014 la questione sembrava essere giunta ad una definitiva svolta. Dal secondo semestre del 2014 però il 30% dei biglietti del Teatro non è stato più versato al Comune e adesso la vicenda pare destinata ad avviarsi, da qui ai prossimi 30 giorni verso le vie legali.

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