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G7 Taormina, anche la Sicilia dovrà far sentire la sua voce contro le barriere doganali di Trump

venerdì 31 Marzo 2017

Al G7 di Taormina si dovrà parlare anche di commercio. Anche la Sicilia ha il suo legittimo interesse ad aprire questo dossier. Perché c’è da difendere un bel gruzzoletto racimolato dalle imprese siciliane negli States. I dati parlano di oltre mezzo miliardo di euro di export verso gli Stati Uniti. Con prodotti di eccellenza che vanno tutelati, primo tra tutti il vino, con le testate specializzate a stelle e strisce che da anni ormai tessono le lodi dei “winemaker” nostrani.
Le idee sono ancora molto nebulose. Di sicuro è che il presidente americano Donald Trump sta per firmare due ordini esecutivi sul commercio. Il primo punta ad avvierà un’ampia revisione del deficit commerciale Usa, per identificare eventuali forme di “abusi commerciali” che hanno contribuito a creare tale deficit.

Il secondo ordine avrà lo scopo di rafforzare le regole antidumping e la loro applicazione, “per impedire che le aziende straniere facciano concorrenza sleale a quelle americane”. Per tutti gli osservatori internazionali questi due documenti hanno un target preciso: l’incontro tra Trump e il presidente cinese Xi, ospite alla Casa Bianca il prossimo 6 aprile. Ma le revisione, secondo quanto spiegano i funzionari del Dipartimento del commercio statunitense, esaminerà i rapporti degli Usa con ogni Paese. Si tratta di una misura che “dimostrerà l’intenzione dell’amministrazione Trump di non fare nulla a caso, ma di adottare un approccio molto misurato e analitico”.

Termini molto generici che hanno messo in preallarme le cancellerie di tutto il mondo. E così l’appello a una politica del commercio meno severa da parte degli Stati Uniti è arrivato – proprio in chiave G7 Taormina – dal premier italiano Paolo Gentiloni. Per il capo del governo, proprio il meeting siciliano dovrà rinnovare la fiducia in una società ed economia aperte, sul libero mercato non devono esserci ambiguità. Nel mirino dei dazi del 100% Usa diversi prodotti europei, tra cui anche la Vespa. Ma non è escluso che la nuova barriera doganale di Trump possa colpire anche quel piccolo grande tesoro rappresentato dalle produzioni siciliane.

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