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Dal restauro dell’epoca medievale all’arte contemporanea il passo è lungo ma non per questo impossibile da immaginare e, soprattutto, vedere realizzato in opere che custodiscono in se stesse tecnica e creatività.
È cosi che crea Francesca Pagliaro, artista palermitana che unisce nelle sue produzioni, ad ampio raggio, tradizione culturale, tecniche antiche e visioni contemporanee.
Esempio concreto, come ci spiega la Pagliaro nella video intervista, è il “GenioPop” rivisitazione, in chiave assolutamente contemporanea, del nume tutelare del capoluogo siciliano.
Dall’idea alla sua diffusione
Dal 2014, anno in cui il progetto ha visto la luce, con la realizzazione di pannelli in stile pop art, al luglio 2018, anno in cui il GenioPop ha fatto il suo ingresso sui social network, il nume ne ha fatta di strada prendendo il largo, è il caso di dire, e varcando i confini nazionali e non solo.
Il GenioPop in forma di “santino“, infatti, altra versione del progetto originale ha fatto il giro del mondo toccando anche l’America: è in queste circostanze che i canali di comunicazione non tradizionali, i cosiddetti ‘social‘ appunto, sono utili alla circuitazione di un pensiero e, di conseguenza, di un’opera.
L’icona del Genio – quella scelta da Francesca Pagliaro è la stessa che si può ammirare all’interno di Palazzo delle Aquile a Palermo – compare oggi, seppur con le sue caratteristiche essenziali (la barba dalla due punte, il serpente che ne avvolge il busto mordendogli il petto e ai piedi una fontana che lo accoglie) accompagnato da una lamina metallica che, nel rispetto della tradizione, gli conferisce vivacità e forza.
Il conseguente ritorno di questo ‘svecchiamento’, assolutamente rispettoso, contiene l’obiettivo del progetto artistico, come ci dice la Pagliaro nel video: ovvero l’apertura culturale dei cittadini verso il rinnovamento, da qui anche la scelta dei colori fluo, forti, che richiamano anche la peculiarità dei carrettini siciliani.
“L’obiettivo – continua Francesca – è quello di trasmettere un messaggio rivoluzionario dal forte valore identitario insito nel mito stesso, che direttamente dal passato diventa contemporaneo“.
Le diverse declinazioni
Fanno parte del progetto GenioPop anche le “Incursioni Urbane”, immagini del nume che sono apparse, in occasioni precedenti, nel centro storico della città come interventi di street art e installazioni, come ad esempio quella di di trash art, “GenioPop della munnizza” all’interno della mostra collettiva “Rifiuti”, dove è stato affrontato il tema del plastic free.
E ancora, nei prossimi mesi, il GenioPop tornerà con una nuova declinazione, tutta da scoprire, legata questa volta, come ci ha anticipato Francesca Pagliaro, al tema dell’acqua, anche questo simbolo emblematico della Città.