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Ghiaccio alimentare, allarme contaminazione in Sicilia: Palermo la città più a rischio

giovedì 31 Maggio 2018
ghiaccio alimentare

Il 25 per cento degli operatori del settore alimentare produce e utilizza ghiaccio contaminato. È quanto emerge da uno studio dell’Assessorato regionale alla Salute dopo i controlli effettuati dalle Asp siciliane. Nel corso dell’anno 2017, sono stati controllati 125 operatori del settore alimentare, ovvero chi produce ghiaccio ma anche bar, pub e ristoranti. Il 25% sono risultati non conformi, “con un numero di non conformità pari a 67, di cui 66 di tipo microbiologico e 1 di tipo chimico“.

Ciò significa che il ghiaccio risulta contaminato per una mancanza di attenzione igienica alla produzione. I dati sono stati analizzati nel corso di un seminario organizzato dall’Inga, l’Istituto nazionale ghiaccio alimentare. I controlli sono scattati, nell’estate del 2016, nel territorio di Palermo e provincia, con particolare attenzione ai locali della fascia costiera. E sono stati estesi successivamente nelle altre province della Sicilia, è stato sottolineato nel corso del seminario.

Tra i territori a maggior rischio, da sottoporre a controllo, sono state individuate le aree costiere, dove nel periodo estivo si concentra la maggior parte della popolazione. Relativamente alla provincia di Enna, l’attenzione si è concentrata su Piazza Armerina che nel periodo estivo vede una significativa affluenza turistica, è stato spiegato. Dai primi campionamenti del 2016, è emerso per la città di Palermo che su 41 operatori del settore alimentare sottoposti a controllo, 23 sono risultati non conformi, con un numero di non conformità pari a 33, di cui 30 di tipo microbiologico.

Un dato del tutto inaspettato – spiega Pietro Schembri, dirigente del Servizio 7 Sicurezza alimentare del dipartimento attività sanitarie dell’assessorato regionale alla Salute – un 50% che ad oggi, su Palermo, si è ridotto al 10% grazie anche all’attenzione e all’impegno degli stessi locali. Risultati che hanno indotto il nostro dipartimento a disporre una programmazione organica di controlli sul ghiaccio alimentare, estesa all’intero territorio della Regione. E infatti, con i nuovi campionamenti effettuati di recente, è emerso che in tutto il territorio regionale, il dato si attesta al 25%. Allo stato attuale la Sicilia è ancora l’unica regione ad occuparsi della problematica. Il ghiaccio alimentare, è un alimento perchè destinato ad essere ingerito dall’uomo. La Conferenza regionale per la Sicurezza Alimentare ha istituito una specifica sottosezione dedicata al ghiaccio alimentare, che ha elaborato il nostro piano regionale”. “Il ghiaccio alimentare – dice Giuseppe Plutino della direzione generale per l’Igiene e la Sicurezza degli alimenti del ministero della Salute– rappresenta all’interno dei alimenti uno dei cicli produttivi più a rischio. Il manuale per la corretta prassi operativa per la produzione del ghiaccio alimentare è uno strumento irrinunciabile“.

Sulla questione si è espresso anche il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè che si è detto soddisfatto per “L’apprezzabile lavoro della Regione siciliana che è stata la prima ad avviar uno studio sul ghiaccio alimentare e ad avere effettuato controlli su una vasta campionatura di bar e ristoranti“.

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