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La Befana è cinese. Addio made in Italy, nella calza i giocattoli vengono dall’estero

mercoledì 4 Gennaio 2017
¡]02051707¡^--SHANTOU, May 17, 2002 (Xinhua) --Workers dress for dolls at the Yiewei Arts and Crafts Company in Chenghai City in south China's Guangdong Province May 17, 2002. The city puts production of toys and handicrafts as a pillar industry which earned some 7 billion yuan(US$875 million) in 2001. (Xinhua Photo/Zhang Yiwen)

Il made in Italy va in soffitta. Nell’anno appena trascorso, il Bel Paese ha accolto giocattoli stranieri per 1,1 mld. E per la festività della Befana, le calze appese nelle case degli italiani porteranno un carico record di giochi e giocattoli stranieri, con una netta prevalenza di prodotti Made in China. Confartigianato ha calcolato che il 2016 segna il picco storico delle nostre importazioni di giocattoli: ne abbiamo acquistati per 1.082 milioni di euro, con una crescita dell’1,8 per cento rispetto al 2015. E la Cina la maggiore fornitrice: da lì  sono arrivati in Italia giochi e giocattoli per un valore di 470 milioni di euro, pari al 45,3 per cento del totale del nostro import di queste tipologie di prodotti. Ma a riempire le calze della Befana sono anche la Francia che ci fornisce prodotti per 141 milioni, la Repubblica ceca (107 milioni), la Germania (78 milioni), i Paesi Bassi (59 milioni) e la Spagna (50 milioni). A tenere alta la bandiera del giocattolo italiano c’è però un piccolo esercito di 380 imprese nazionali, con 2.959 addetti e un fatturato di 598 milioni di euro, che sui mercati esteri esportano la qualità dei nostri prodotti per un valore che negli ultimi dodici mesi si è attestato a 444 milioni di euro. La Confederazione nazionale degli artigiani raccomanda di fare attenzione alla sicurezza dei prodotti acquistati per i bambini. Giochi e giocattoli sono, infatti, quelli a maggior rischio contraffazione. In Italia tra il 2008 e il 2015 ne sono stati sequestrati 1.896 sequestri per un valore complessivo di 185 milioni di euro: la media è di 15.375 pezzi sequestrati al giorno. Dopo le sigarette, i giochi e giocattoli, con 4.085.693 pezzi, risultano al secondo posto per numero di prodotti sequestrati dalle autorità doganali dell’Unione europea. Nella classifica dei Paesi di provenienza, il 70,3% dei prodotti sequestrati proviene dalla Cina, il 21,2% dalla Malaysia e un ulteriore 4,2% da Hong Kong. Nel corso del 2015 sono aumentati del 14% gli articoli taroccati di tutti i generi sequestrati dalle autorità doganali dell’UE e il fenomeno è decisamente più accentuato in Italia, dove il numero dei prodotti sequestrati è cresciuto del 57 per cento. A farne le spese è il settore manifatturiero, che vede penalizzato ben il 20% delle nostre Pmi artigiane. Il consiglio di Confartigianato ai consumatori è di prestare particolare attenzione agli oggetti venduti a basso costo, di controllare sempre le etichette che devono indicare la provenienza e la composizione del prodotto, nonchè le istruzioni per l’uso e la conformità alle norme europee di sicurezza.

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