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Giuseppe Ciuro, imprenditore palermitano di ricami tra memoria e innovazione

giovedì 6 Maggio 2021

A Palermo opera, ormai da diversi anni, con competenza e professionalità un’azienda piuttosto particolare. Si tratta della By Ciuro, il cui titolare Giuseppe Ciuro, animato da grande passione, si occupa di ricami nel mondo della moda, del merchandising, dello sport, del lavoro, della pubblicità.

Un lavoro che viene realizzato con precisione grazie anche all’aiuto di macchine all’avanguardia e software sempre più sofisticati. Tante sono le tecniche innovative adoperate dall’azienda, tra cui il taglio laser o le macchine per l’applicazione di strass e borchie, il plotter da taglio e ancora le presse a caldo di ultima generazione.

Un’impresa, la By Ciuro, che si mostra aperta al futuro e all’innovazione ma che esprime una certa sensibilità anche per il passato e la salvaguardia della memoria. Infatti, attraverso una collaborazione con l’architetto di fama mondiale Italo Rota, l’azienda palermitana ha rifatto tre gonfaloni, conservati presso Palazzo De Seta.

Un altro gonfalone, nel quale sono stati ricamati i simboli di Corleone, Monreale, Cefalù e Palermo, è stato realizzato e consegnato alla Provincia Regionale di Palermo, custodito alla Sala D’armi. Altro progetto molto interessante ha riguardato il ripristino di alcune livree del 1800 con ricamo per la Chiesa dei Cocchieri di Palermo. E poi Il Gonfalone donato al Comune di Gangi.

L’ultima opera importante realizzata dalla By Ciuro, risale a circa 4 mesi fa, quando è stata consegnata al Comune di Cefalù la Bandiera del Cristo Pantocratore del Duomo dell’omonima città, rifatta con tessuti di ultima generazione, dopo 23 anni dall’ultimo esemplare.

Sul gonfalone consegnato alla Provincia Regionale di Palermo Giuseppe Ciuro ha sottolineato che l’opera “è stata una scommessa. Per il prezzo e per il tipo di gonfalone è un qualcosa che resterà nella storia. Rappresenta i quattro cantoni della provincia regionale di Palermo. Ci abbiamo messo quasi più di un mese e mezzo per poterlo fare”.

Io sono un punciatore – così si definisce l’imprenditore di ricami palermitano – Fino agli anni 80 le macchine erano meccaniche. Dopo, il mondo del computer è arrivato anche nel mondo del ricamo“.

Una volta […] c‘erano i disegnatori, cioè quelle persone che disegnavano sulla carta velina e sulla falsa riga di quest’ultima c’erano quelli che ricamavano a mano. Negli anni 80 arriva il mondo del computer. E le soft house si adeguarono. Prima si metteva una bandina forellata, con dei buchi. I movimenti di questi buchi davano intreccio ai tessuti. Su questa logica verso gli anni ’80 comparve il primo software che disegnava. L’operatore acquisiva l’immagine a computer e andava a somministrare dei punti seguendo anche una certa tridimensionalità“.

Ciuro si è sempre mostrato molto sensibile all’innovazione. Infatti, ricorda che “sono stato uno dei primi a portare il software nel mondo del ricamo. Addirittura a Palermo, negli anni ’90 c’era ancora il tecnigrafo. Il primo software a Palermo lo portai io“.

“Mia mamma – sottolinea Ciuro, cercando di ricostruire l’origine della sua passione per il ricamo -era una sarta ma non aveva fatto degli studi. Non so neppure io da dove mi provenga questa passione. Il ricamo è arrivato in Spagna, in un momento un poco buio della mia vita. Io mi innamorai della macchina da ricamo. Era come un richiamo. Ancora dopo tanti anni per me è una passione. Per me non è un lavoro, è una gioia“.

Ogni gonfalone che facciamo – aggiunge l’imprenditore palermitano -ci dà la sensazione di rimanere nella storia. Dietro mettiamo il luogo, la data, i nomi di tutti i collaboratori, l’etichetta della nostra azienda“.

Soffermandosi sull’ultima importante opera di carattere memorialistico Ciuro sottolinea che “la Bandiera del Cristo Pantocratore l’abbiamo consegnato appena 4 mesi fa. L’assessore di Cefalù mi chiese una consulenza perché l’ultima era stato fatto 23 anni fa. E fu fatta da un artista a mano. Ed era pesante, non andava bene. Tra l’altro il Cristo Pantocratore a Cefalù, una città di pescatori, ha dei significati ben precisi e si sbandiera per pochi giorni l’anno. Però in base alla piega della Bandiera si attribuisce un significato differente“.

E sul futuro “il nostro progetto è quello di continuare sulla linea guida dell‘innovazione. Stiamo dedicando attenzione al mondo del wine e del food. Facciamo grembiuli particolari, molto artigianali. Cercando di scegliere tessuti e pigmentazioni di diversa natura, proprio per dare sempre eccellenze ai nostri clienti“.

 

 

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