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“Gli uomini passano, le idee restano” e volano all’estero con Intercultura

lunedì 15 Aprile 2019

Quattordici bandiere italiane che recano una delle frasi più celebri di Giovanni Falcone, ossia “Gli uomini passano, le idee restano”, pronunciata poco prima che iniziasse il maxi-processo alla mafia, saranno portate in varie parti del mondo da 14 meritevoli liceali palermitani che hanno ricevuto le borse di studio di Intercultura, e che adesso si accingono a partire alla volta di Brasile, Irlanda, Ungheria, Austria, Serbia, Argentina, Russia e Stati Uniti.

Ma ci sarà anche un altro tricolore, con le firme di tutti i ragazzi, che Maria Falcone affiggerà il 23 maggio all’albero Falcone. La sorella del giudice ucciso ha preso parte , sabato 13 aprile, ad una cerimonia con gli studenti, i familiari e i professori, organizzata per salutare i borsisti che si apprestano a frequentare la scuola in un paese straniero, per un lasso di tempo che andrà da uno a dodici mesi, ospiti di una famiglia del luogo. Maria Falcone ha anche raccontato come ancora adesso, in diverse nazioni, la Sicilia venga spesso accostata alla parola mafia e ha dunque esortato i giovani a veicolare all’estero il messaggio della Sicilia sana e onesta.

Il capo della sezione anticrimine della Questura di Palermo, Giovanni Pampillonia, ha invece ricordato ai ragazzi le parole pronunciate da Papa Francesco a Palermo, durante la sua visita alla parrocchia che fu di don Pino Puglisi, nel quartiere Brancaccio. In quell’occasione il pontefice disse: “i sogni sono importanti, ma quelli dei giovani lo sono ancora di più”. Pampillonia ha spiegato che la libertà di sognare la dobbiamo in parte anche a quei poliziotti, magistrati, sacerdoti, che sono caduti nella battaglia contro la criminalità e che ci hanno lasciato in eredità i loro valori.

Erano presenti all’iniziativa, che si è svolta alla libreria Paoline di corso Vittorio Emanuele, anche il presidente del centro locale Intercultura di Palermo Pietro La Corte, la responsabile per lo sviluppo del volontariato di Sicilia e Calabria sud di Intercultura Mila Montanaro e la padrona di casa, la giornalista suor Fernanda Di Monte. Un breve filmato, proiettato in sala, ha inoltre mostrato le testimonianze di alcuni ex studenti che hanno partecipato ai programmi formativi di Intercultura, e che poi hanno avuto una brillante carriera, tra loro gli astronauti Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti e la giornalista Maria Concetta Mattei.

Ogni anno quasi 7.000 studenti con voti particolarmente alti, iscritti al terzo anno dei licei italiani, fanno domanda per partecipare alle esperienze formative all’estero, promosse da Intercultura. Ma soltanto 2.200 tra questi ragazzi, dopo essere sottoposti a severe valutazioni psicologiche, vengono scelti per frequentare il 4° anno in un istituto estero. In Sicilia, in totale, dal 1950 a oggi (tra i borsisti famosi ricordiamo l’astronauta italiano dell’agenzia spaziale europea Luca Parmitano) sono 1.855 studenti con una grande concentrazione su Catania (358), Palermo (344) e Messina (198) che hanno preso parte ai porgetti formativi offerti da Intercultura.

Le statistiche mostrano che quasi tutti i liceali che fanno questa esperienza, raggiungono poi la laurea e in seguito riescono a trovare un lavoro rispondente alle loro aspirazioni più facilmente dei coetanei. Arianna palermitana di 19 anni, nel 2016 ha trascorso un anno in Brasile, a Goiania e, oltre ad imparare a perfezione il portoghese, l’esperienza ha condizionato pure le sue scelte universitarie, tanto che ha deciso di iscriversi al corso di sviluppo economico e cooperazione internazionale dell’Università di Palermo.

“Sono esperienze che a 16 anni, si rivelano altamente formative e irripetibili” spiega Arianna che aggiunge anche di aver stretto un forte legame con i componenti della famiglia che l’ha ospitata per 12 mesi. “Li chiamo mamma e papà e ci teniamo in contatto mediante videochiamate mentre adesso attendo con ansia che, come promesso, vengano a trovarmi in Sicilia la prossima estate”. Arianna, che sogna la carriera diplomatica, racconta che in Brasile ha avuto pure l’opportunità di fare volontariato, insegnando ai bambini la matematica attraverso dei giochi e poi italiano ad alcuni universitari.

Tra i ragazzi che, invece, si accingono a partire prossimamente per l’avventura all’estero, vi è Cristina, 16 anni, ancora frastornata e incredula per essere una dei prescelti tra i tanti candidati. La ragazza, studentessa di un liceo classico con la media del 9, andrà in Argentina per un programma annuale. “Da quando, solo alcune settimane fa, ho saputo di essere tra gli assegnatari della borsa di studio, non sto più nella pelle e non faccio altro che pensarci, cercando di prepararmi anche psicologicamente. So già che questa esperienza – aggiunge la giovane emozionata e con un filo di voce – mi darà una marcia in più e mi fornirà punti di vista diversi da quelli che ho avuto fino a questo momento”. Cristina, finito il liceo, afferma di volersi iscrivere a giurisprudenza, ma è consapevole che questo viaggio potrebbe modificare i suoi prossimi obiettivi. “I miei genitori e la mia sorellina – prosegue – sono molto orgogliosi ed elettrizzati, anche se ovviamente questo lungo lungo distacco li preoccupa non poco”.

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