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I centristi di Saverio Romano incoronano Ferrandelli, in sala ci sono tutti manca solo l’ex governatore Totò Cuffaro

sabato 6 Maggio 2017
romano ferrandelli

Sono una quarantina gli esponenti della società civile, commercianti, notabili, impiegati, protagonisti della campagna elettorale per le comunali iscritti nella lista di Cantiere popolare a sostegno della candidatura a sindaco di Fabrizio Ferrandelli.

I loro nomi e i volti sono stati presentati, uno per uno, al Politeama multisala di Palermo, su un maxi schermo che ha fatto da proscenio agli interventi di Saverio Romano, ex ministro all’agricoltura e leader del movimento (che in Sicilia è all’opposizione, mentre al parlamento nazionale con i verdiniani, ha sostenuto il governo Renzi ), del capogruppo all’ Ars Toto Cordaro, e del parlamentare regionale Roberto Clemente e lo stesso Fabrizio Ferrandelli.

Grande assente Totò Cuffaro, catalizzatore di presenze alla manifestazione di oggi, verso il quale il pubblico ha accennato un applauso, quando il deputato Cordaro lo ha salutato dal palco. Cuffaro, pur interdetto dai pubblici uffici a vita, sembra confermarsi leader di una ben precisa area nel centrodestra. E la sua stirpe politica, i suoi dirigenti, protagonisti anche nello “speech” che ha tenuto alla fine lo stesso Ferrandelli: “nel mio cammino ho incontrato spesso cuffariani, i peggiori quelli che lavorano oggi con Crocetta, voi siete invece i migliori, quelli che volete il cambiamento, la riscrittura della vostra storia, senza confonderla con quella di altri”.

È’ stato Saverio Romano a tracciare gli obiettivi della competizione elettorale su Palermo, dove Ferrandelli è dato come il principale sfidante di Leoluca Orlando e suo possibile avversario al ballottaggio.

“Nostro obiettivo è passare lo sbarramento – ha detto Romano – sarà molto difficile per tutti vincere al primo turno”. Non si sono fatte attendere le polemiche da parte dell’ ex ministro dell’ Agricoltura verso il sindaco in carica. Contestatissima la sua gestione della città su più fronti, certo, ma Romano ha voluto accennare in particolare a quella “palude” di voti provenienti dal quartiere di Ciaculli, patria del boss Michele Greco che Orlando aveva deprezzato, attribuendoli al patrimonio elettorale del centrodestra.

“Il sindaco uscente faccia un esame di coscienza – ha detto Romano – prendeva il 70% dei voti a Ciaculli, e quelli che votavano per lui erano persone per bene, quando ne prende solo il 30% è chiaro che non diventano cattive persone”. “Questo discorso è strumentale, in funzione della sua proposta politica che è del tutto inesistente -ha aggiunto. Nel momento in cui non ha più nulla da dire, Orlando incomincia con la palude, con il repertorio di cui la gente non può più sentire parlare, sulla scia di Crocetta, sono gemelli divisi”.

Ma l’approccio polemico di Romano è verso la sua stessa coalizione: il capogruppo dei verdiniani alla Camera ha ribadito di non “apprezzare” la proposta di Nello Musumeci che ha offerto la sua candidatura alla presidenza della regione, sperando sul sostegno unitario del centrodestra, ma che finora tiene saldi Fdi, Noi con Salvini, Diventerà bellissima qualche movimento civico e diversi esponenti di forza Italia rappresentati dal senatore Vincenzo Gibiino.

“Rinvio ogni discussione che riguarda le regionali a dopo le amministrative che ritengo un test importantissimo, sia sul piano elettorale che su quello politico” ha detto Romano ai giornalisti che gli chiedevano quale fosse il progetto di Cp e FI dopo aver bloccato le primarie del centrodestra ma anche la candidatura di Musumeci”. 
“Noi e Forza Italia, con il sostegno a Ferrandelli stiamo innovando innovato, ma mi consento una battuta – ha aggiunto, con un chiaro riferimento a Nello Musumeci, che non ha presentato le liste per competere alle comunali a Palermo: “Chi vuole candidarsi a presidente della Regione e non è presente politicamente ed elettoralmente nella città più importante della Sicilia che cosa vorrebbe? La politica è fatta anche di confronto elettorale”.
E i punti chiave della campagna elettorale di Ferrandelli ritornano, dal recupero delle periferie, alle politiche del lavoro. Ma l’ obiettivo è’ cosa deve fare Palermo nei prossimi cinquant’anni. “il governo cinese ha un piano di espansione a cinquant anni – dice dal palco – mentre noi qui parliamo di bilanci di previsione di due anni, loro hanno la via della Seta e dopo aver fatto un Hub logistico nel Pireo, stanno comprando una serie di porti in tutte le zone del Mediterraneo perché pensano di dover condizionare nei prossimi cinquant’anni le rotte commerciali e il prezzo delle merci. Se non capiamo questo è non entriamo in quest’ ottica questa città sarà condannata a diventare periferia del mondo”.
“Sono un candidato sindaco libero – ha poi detto Ferrandelli- uno che Orlando per primo ha provato a strattonare, cercando di mettermi a posto, ma ai cittadini posso offrire la mia libertà, la mia pulizia per il progetto di una nuova Palermo”
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