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Il governo Musumeci: risarcimenti straordinari per le colture distrutte dal maltempo dei giorni scorsi

giovedì 25 Ottobre 2018
Alluvione Piana di Catania, ottobre 2018.

E’ stata dedicata, in massima parte, all’adozione di provvedimenti a tutela del territorio siciliano la seduta della Giunta di governo convocata a Catania, nella sede della Regione, dal presidente Nello Musumeci. Una lunga riunione, alla quale ha partecipato anche il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti. In particolare, per quanto concerne il maltempo di questi ultimi giorni, la Giunta ha deciso di estendere anche a Piazza Armerina nell’Ennese e ad Alcamo, in provincia di Trapani, lo stato di calamità – con la contestuale richiesta al governo centrale della dichiarazione di emergenza – già approvato, domenica scorsa, per alcuni dei Comuni nelle province di Enna, Catania, Ragusa e Siracusa. Nel frattempo, la Protezione civile sta chiedendo ai primi cittadini dei centri coinvolti di segnalare le priorità di intervento.

A causa dei pesanti danni determinati all’agricoltura, su proposta dell’assessore Edy Bandiera, è stata chiesta, inoltre, al ministero delle Politiche agricole una deroga che consenta di attivare interventi risarcitori, a valere sul Fondo di solidarietà nazionale, anche per i danni assicurabili. Ciò consentirebbe alle imprese agricole dell’Isola, che non avevano ancora sottoscritto polizze agevolate a copertura del rischio “avversità catastrofali”, di ricevere un intervento compensativo. Gli Ispettorati provinciali agrari, in tal senso, stanno proseguendo con le verifiche sul campo. Dai primi risultati, le produzioni maggiormente colpite sono quelle orto-frutticole di qualità, con prevalenza di agrumeti e frutteti, oltre alle colture in pieno campo e in serra.

La Giunta ha approvato anche il Bando per l’assegnazione ai Comuni del Fondo di prevenzione e gestione del rischio idrogeologico e idraulico, istituito con una norma della Legge di stabilità regionale di quest’anno. Gli Enti locali siciliani, che sono gia’ dotati di un Piano di emergenza comunale di protezione civile, potranno avvalersi di figure professionali adeguate per implementare un sistema informativo geografico per la governance della difesa del suolo e della gestione delle risorse idriche. L’attivita’ istruttoria e’ delegata al dipartimento regionale della Protezione civile e le risorse stanziate, a partire dal 2018, sono di centomila euro all’anno.

Il bando, che adesso verrà inviato per il parere alla competente Commissione legislativa dell’Ars, prevede l’assunzione, attraverso selezione pubblica, di laureati in Scienze geologiche o Ingegneria per l’Ambiente e il territorio per quegli enti locali che non abbiano tali figure nel proprio organico. La graduatoria verrà redatta secondo una combinazione di parametri relativi a rischio frane e alluvioni. Una volta che i Comuni risulteranno assegnatari del finanziamento potranno indire le procedure pubbliche di selezione per l’individuazione della figura professionale da incaricare, al cui esito finale verranno trasferite le somme. Per quanto concerne, infine, il terremoto che lo scorso 6 ottobre ha colpito alcuni Comuni della zona etnea, è stato deciso di dare priorità al ripristino dei quattro edifici scolastici danneggiati a Biancavilla (“Sturzo”, “Marconi”, “Verga”e “Don Bosco”) per consentirne una celere riapertura. I costi relativi agli interventi minimi per il ripristino delle condizioni di agibilità erano già stati quantificati, dalla Protezione civile regionale, in circa 800 mila euro.

Al termine della riunione della Giunta, il governatore si è recato nelle zone alluvionate del Calatino: Militello in Val di Catania, Scordia, Palagonia e Ramacca. Qui ha incontrato i sindaci dei Comuni e una rappresentanza dei produttori agricoli. Musumeci ha voluto ringraziare il vice comandante della Brigata Aosta Luigi Lisciandro, per l’impegno profuso in questi giorni dagli ottanta militari in servizio nel Sud Simeto. Un particolare saluto anche al comandante della Compagnia dei carabinieri di Palagonia Felice Pagliara, per la gran mole di lavoro svolta dagli uomini dell’Arma accanto ai volontari.

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