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Il Pd va alla guerra, anzi no. Strategie di rinvio e leader in ritirata anche in Sicilia

lunedì 17 Settembre 2018
renzi-dimissioni

Al netto dell’annuncio di primarie a gennaio nel partito Democratico, nessuno in realtà può escludere l’ipotesi di un rinvio del congresso nazionale del Pd, almeno a fin dopo le prossime europee, che significa più o meno tra un anno di questi tempi. La perplessità più grande, ma anche l’azzardo da giocare, rimane quella che un nuovo segretario, a cavallo delle europee, possa trovare problemi e numeri nelle urne vecchi e ormai consolidati.

Se invece si arrivasse al rinvio, quali partite nel frattempo si giocheranno in Sicilia i dem?

Fausto Raciti, segretario regionale è un reggente che da tempo ha fatto sapere di non volere continuare, ma è possibile immaginare un congresso regionale nell’Isola in assenza di un quadro definito al meglio per quanto riguarda lo scenario nazionale?

I plenipotenziari siciliani Cracolici, Lupo, Barbagallo e Gucciardi si marcano a vista con discrezione.  Gli “ufficiali” dell’Ars, del resto, al apri dei “big” nazionali, non hanno bisogno di forzare la mano.

Il problema è, ma solo in parte, di identità, partito cioè di opposizione, almeno a parole, che quanto meno a Roma, può solo sperare in un litigio Salvini – Di Maio per tornare ad avere un ruolo nella legislatura. Ma in Sicilia la premessa di gestire il dopo–Europee avendo magari incassato nel frattempo qualche presidente dei Liberi consorzi nelle prossime, eventuali e mai certe elezioni di secondo livello, è paradossalmente ancora più comoda.

I numeri dell’Ars infatti consentono ai Dem di essere nelle condizioni di non fare sconti all’esecutivo di centrodestra a corto di ossigeno in termini di voti parlamentari.

Tutti conti abbastanza teorici, che sembrano alla fine concepiti per un obiettivo di galleggiamento politico ed elettorale, più che per volere finalizzare tutto a una vera ripartenza. Con il rischio che gli elettori già ampiamente provati, lascino ancora di più il perimetro originario della loro base.

Se ne saprà di più dopo i giorni della Leopolda di ottobre, sempre che, da qui ad allora i renziani non abbiano convinto Delrio a sfidare Zingaretti per un congresso più vicino. A quel punto anche in Sicilia le partite del riposizionamento si riaprirebbero immediatamente.

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