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Il ritorno di Mariano Ferro: “La mafia fa affari con fondi pubblici nella zona iblea”

martedì 29 Ottobre 2019

Mariano Ferro, torna attraverso una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni. Il leader dei Forconi dopo aver calcato le strade del capoluogo siciliano per anni munito di fischietto e usando parole di protesta contro ogni legislatura a partire da quella del governo Lombardo, oggi torna alla carica, dimenticando in parte le sue timide corse politiche avvenute nel corso degli anni. Mariano Ferro, fu a capo della rivolta dei Forconi.

Con il megafono si sgolava l’imprenditore agricolo di Avola e leader con Lucio Chiavegato dell’ala moderata dei Forconi. Uno degli obiettivi di Ferro era la Regione degli “sprechi” guidata all’epoca da Raffaele Lombardo. Ma poi ha posato il forcone e si è candidato al parlamento siciliano con gli autonomisti di Lombardo. Una giravolta? “Forcone sono e forcone resterò”,  affermava il leader del movimento, sorridendo.

Oggi torna alla carica. Cambiano i personaggi ma le accuse sono identiche. “Al Presidente della Regione voglio dire che a due anni di distanza, questa terra si aspetta un sussulto e l’unico guizzo che arriva è quello di Miccichè che difende i vitalizi. Se la stessa veemenza – prosegue il presidente dei Forconi – la si avesse per difendere le aziende, la situazione sarebbe ben diversa. Se questa vicenda continuerà per questo verso, diventeremo un vero e proprio deserto, una terra sempre più all’asta”.

E proprio di aste, il leader dei Forconi da delle dichiarazioni che lasciano attoniti i partecipanti alla conferenza stampa.

Vittoria è la sede del mercato più grande della Sicilia, con un giro di affari importante, ma è chiaro che qualcosa va”.  Afferma davanti alla stampa Mariano Ferro. “Io credo che soltanto a Vittoria ci sono 1.600 pignoramenti. C’è gente che piange un disastro creato da un business attraverso la svendita degli immobili a terze parti. Ma di questo fatto nessuno vuole interessarsene. Non si occupa l’antimafia né la politica né la stampa. Ci sono organizzazioni malavitose che aderiscono a fondi pubblici incredibili. Tecnicamente il mafioso compra all’asta davanti al giudice, il quale dovrebbe far rispettare la legge”.

Proprio qualche giorni fa, si è tenuto presso l’ufficio del prefetto di Ragusa, un incontro con alcuni deputati del M5S  per fare il focus sulle aste giudiziarie. Dall’incontro in Prefettura è emerso chiaro come il grave problema delle aste giudiziarie sia in particolare diffuso e concentrato nella zona iblea.

 

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