La Calabria è il “cuore della mafia” e assume medici cubani perché gli italiani non vogliono prestare servizio in questa regione. The Times spara a zero, inopinatamente e seguendo un pregiudizio vecchissimo e inaccettabile, contro la Regione Calabria, definendola nel titolo “Hub della mafia”. E il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, annuncia querele (e fa benissimo).
Tutto nasce con l’iniziativa della Regione che da settembre impiegherà 497 medici cubani in via temporanea per sopperire alle carenze degli ospedali calabresi a causa, come spiega lo stesso Occhiuto, del numero chiuso nelle facoltà di medicina ed in attesa della conclusione dei concorsi in fase di espletamento. L’accordo, peraltro simile ad analoghi già siglati in altre Regioni, è stato raggiunto a Roma. Occhiuto definisce “effetti perversi” quelli derivanti dal numero chiuso, e spiega nel dettaglio le modalità dell’accordo.
Invece il Times, con un articolo a firma del corrispondente Tom Kington attinge ai peggiori stereotipi e titola “il cuore della mafia assume medici cubani mentre i medici italiani evitano la regione”. Lo stesso giornalista inglese poi commenta in un post: “per sostituire i medici italiani messi in fuga da burocrazia, dirigenti locali incompetenti, corruzione e clan mafiosi che fissano gli appalti la Calabria assume i medici cubani”. Insomma un condensato di stereotipi sul genere “Il padrino” & affini.
Il titolo è stato modificato in seguito alle proteste ed ha suscitato la reazione ufficiale del presidente Occhiuto: “Un titolo (poi modificato) sconcertante, intriso di banali stereotipi, ad un articolo che racconta l’accordo con i medici cubani. La nostra Regione è stanca di questi luoghi comuni. Sono pronto a denunciare il giornale britannico”.