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“Illegittimi test accesso a Medicina”. Consiglio di Stato dà ragione a una palermitana

sabato 30 Settembre 2017
test

A distanza di un anno dallo svolgimento dei test di accesso a Medicina e Odontoiatria del 2016, è arrivata ieri la pronuncia cautelare del Collegio Giudicante (ord. 4193/17) che, accogliendo le tesi giuridiche degli avvocati Leone e Fell, ha disposto l’ammissione in sovrannumero al corso di laurea in Medicina e Odontoiatria in favore di coloro che hanno presentato ricorso.

L’anno scorso lo studio legale Leone-Fell & Associati si era battuto per la regolarità della procedura di accesso. Una delle principali battaglie si è incentrata sulla non originalità delle domande predisposte dal Cineca e somministrate ai candidati che hanno svolto la prova selettiva. In particolare, i legali sono riusciti a dimostrare in giudizio che le domande somministrate ai candidati erano state copiate integralmente da diversi eserciziari in commercio. E infatti, nonostante il bando prevedesse che i 60 quesiti dovessero essere predisposti da un “soggetto competente” e successivamente validate da una commissione d’esperti, il questionario ha sollevato più di una perplessità in ordine alla sua originalità.

La prova che qualcosa avesse falsato il test è emersa con la pubblicazione dei primi risultati. La media voto, infatti, era più che raddoppiata rispetto al test del 2015. Il motivo di tale risultato (si è passati da una media di voto di 31 ad una media di 61) è da ricercare proprio nella conoscenza che molti studenti avevano già dei quesiti. Palese quindi la grave disparità di trattamento tra coloro i quali hanno avuto la fortuna di studiare dal libro “giusto” – dal quale sono stati tratti i quesiti – e chi, di contro, ha acquistato un altro eserciziario.

Lo studio legale  fa sapere che «si è trovato costretto a proporre un ricorso per l’accesso agli atti, un esposto all’Anac, un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e, in ultimo, perfino un’interrogazione parlamentare. Nonostante la chiusura a riccio del Ministero, grazie a queste denunzie i legali hanno acquisito lo scorso luglio, fra gli altri, un documento importantissimo dal quale si evince chiaramente che lo stesso Miur, nel commissionare le domande, avesse chiesto esplicitamente al Cineca che il contenuto del test fosse inedito e non tratto da banche dati o eserciziari in commercio».

Il documento è stato depositato dinnanzi il Consiglio di Stato, organo che ha vagliato nei giorni scorsi, in appello, la regolarità della procedura. Ebbene, a distanza di un anno dallo svolgimento dei test del 2016, oggi finalmente è arrivata la pronuncia cautelare del Collegio Giudicante (ord. 4193/17) che, accogliendo le tesi giuridiche degli avvocati Leone e Fell, ha chiarito “peraltro vi è in atti documentazione da cui risulta in varia misura coincidenza tra i quesiti ministeriali ed alcuni testi commerciali, con conseguente possibile previa conoscibilità dei quesiti; Che tale circostanza, anche per evitare che il rimedio si traduca in una generalizzata e ben più grave ingiustizia, quale il sostanziale azzeramento del primo anno del corso di laurea 2016/2017 per tutti i partecipanti, compresi quelli che sono utilmente collocati in graduatoria, rende preferibile disporre l’immatricolazione della ricorrente in sovrannumero (cfr. la sentenze di questa Sezione n. 4432 del 22/09/2015, n. 2935 del 9 giugno 2014 e quella dell’Adunanza Plenaria n. 27 del 20/11/2013)”.

Gli avvocati Leone e Fell, a nome di tutto lo studio, sono «molto soddisfatti del risultato ottenuto, frutto di un anno di lavoro e di impegno che ha, finalmente, portato a vedere riconosciuta fondata la tesi elaborata dagli stessi, dichiarando illegittimo il test del 2016 e, disponendo l’ammissione in sovrannumero al corso di laurea in favore di coloro che lo scorso anno hanno presentato un ricorso».

 

Test Medicina 2017, gli effetti sulla procedura di quest’anno

Anche quest’anno lo studio legale ha ricevuto centinaia di segnalazioni da parte di candidati che hanno lamentato – oltre a domande errate o fuorvianti – la non originalità di alcuni quesiti. Alla luce di questa importante decisione del Consiglio di Stato, risulta ancora più urgente effettuare tutte le verifiche del caso per scongiurare che anche il test di quest’anno risulti falsato.

Lo studio legale Leone – Fell & Associati, anche con riferimento ai test di quest’anno, con l’ausilio di un’equipe specializzata, è già all’opera per analizzare le segnalazioni pervenute sui quiz errati e su quelli copiati in modo da consentire una tutela a tutti i candidati rimasti fuori.

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