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Immigrazione clandestina: facevano riti voodoo ai minori per farli prostituire. Fermata una coppia a Catania

venerdì 17 Agosto 2018
minori non accompagnati

L’11 agosto, in esecuzione del decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha posto in stato di fermo: Josiah Frank e Josiah Edith.

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Josiah Edith

I due giovani sono gravemente indiziati, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato non identificati in Nigeria e in Libia, dei delitti di tratta di persone – con le aggravanti della transnazionalità del reato, di avere agito mediante minaccia attuata attraverso la realizzazione del rito religioso-esoterico del voodoo, in danno di minori, al fine di sfruttare la prostituzione ed esponendo le persone offese ad un grave pericolo per la vita e l’integrità fisica, facendo loro attraversare il continente di origine sotto il controllo di criminali, che le sottoponevano a privazioni di ogni genere e a diverse forme di violenza, facendole giungere in Italia via mare a bordo di imbarcazioni occupate da moltissimi migranti, esponendole ad un altissimo rischio di naufragio, nonché di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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Josiah Frank

E’ stata svolta un’articolata attività investigativa di tipo tecnico avviata dalla Squadra Mobile, con il coordinamento dalla D.D.A. di Catania, a seguito della segnalazione, pervenuta alla Questura di Catania il 20 aprile 2018, relativa ad una minorenne di nazionalità nigeriana, chiamata “Raquel” – nome di fantasia, n.d.r. – costretta a prostituirsi da un uomo di nome “Frank”, rintracciabile in un’abitazione del popolare rione di “San Cristoforo”.

La Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P., tempestivamente recatosi nella via segnalata, ha accertato, all’interno di un appartamento, la presenza di una coppia di cittadini nigeriani e di alcune giovani donne della stessa nazionalità, identificate per “Raquel”e “Alyssa” presumibili vittime di tratta, le quali sono state immediatamente portate in strutture protette.

“Raquel” avrebbe dichiarato di aver lasciato la Nigeria all’età di appena quattordici anni a causa delle condizioni di disperata povertà del nucleo familiare, accettando la proposta di una connazionale dimorante in Italia che le aveva offerto di farsi carico delle spese del viaggio verso l’Europa con l’accordo che Raquel, una volta giunta in Italia, avrebbe lavorato alle sue dipendenze come prostituta e con i guadagni avrebbe pagato il debito di ingaggio pari a 15.000,00 euro; Raquel era stata sottoposta ad un rito voodoo prima della partenza e con tale rito si era impegnata a pagare il debito e a non denunziare i propri aguzzini, altrimenti sarebbe morta.

La minore, arrivata a Catania l’11 ottobre del 2017, a bordo della nave della Marina Militare francese “Ducuing”, insieme ad altri 134 migranti di varie nazionalità, su ordine dei propri trafficanti avrebbe dichiarato di essere maggiorenne e, dopo esser stata collocata in una comunità in provincia di Messina, avrebbe avvisato la madame che avrebbe mandato il marito Josiah Frank a prelevarla presso la struttura: l’uomo l’avrebbe quindi condotta nell’appartamento della coppia dove la madame Josiah Edith (moglie di Josiah Frank) la stava attendendo per avviarla alla prostituzione su strada.

L’altra giovane “Alyssa” avrebbe anche lei dichiarato di essere stata costretta dalle condizioni di indigenza a lasciare il proprio paese, di aver assunto un debito di ingaggio consacrato con rito voodoo, di esser stata prelevata da due connazionali presso la struttura dove era stata collocata all’arrivo in Italia e di aver così raggiunto Catania dove trovò Josiah Frank ad attenderla per accompagnarla presso l’appartamento di “San Cristoforo”. Anche “Alyssa” sarebbe stata costretta a prostituirsi da Josiah Frank e dalla moglie Josiah Edith, ai quali consegnava i proventi del meretricio.

La coppia di coniugi, dopo l’intervento della Polizia di Stato e alla conseguente “perdita di possesso” delle due vittime (collocate subito in protezione) costituenti fonte di reddito della coppia, avrebbe fatto pressione sui familiari delle ragazze tramite i correi in Nigeria, minacciandoli affinché effettuassero pressioni sulle congiunte, convincendole a ritornare dai coniugi Josiah, commissionando altresì ai correi l’esecuzione di nuovi riti voodoo finalizzati a ingenerare timore crescente strumentalizzando ancora una volta l’estrema vulnerabilità delle vittime.

Nei ripetuti contatti con i parenti delle vittime sarebbero emerse involontarie confessioni dei correi: Josiah Edith, in particolare, avrebbe lamentato ai parenti delle ragazze il comportamento di queste ultime che, invece, di dimostrarsi riconoscenti per tutto ciò che i coniugi avevano fatto per loro, ovvero per averle trasferite in Italia e averle subito immesse nel circuito della prostituzione su strada, dopo l’intervento della Polizia non li avevano più contattati e non avevano fatto ritorno presso l’abitazione dei Josiah, senza ultimare il pagamento del debito di ingaggio, ammettendo così le proprie responsabilità.

Nei contatti con i correi Josiah Edith commentava con i propri interlocutori gli effetti del recente editto del Re Oba Ewuare II di Edo State con il quale erano stati annullati gli effetti dei riti celebrati per vincolare le vittime di tratta al pagamento del debito: la donna rilevava che a seguito dell’editto ormai molte vittime non avevano più paura ed avevano smesso di pagare le proprie madame e addebitava la responsabilità della propria vicenda al Re Oba.

Le indagini tecniche hanno fornito riscontro alle dichiarazioni rese dalle due vittime, consentendo di accertare la condotta illecita degli indagati, consistente nell’avere reclutato, introdotto nel territorio dello Stato“Raquel” all’epoca minorenne, “Alyssa” e altre giovani connazionali mediante minaccia e approfittamento di una situazione di vulnerabilità, di inferiorità fisica o psichica e di necessità al fine di indurle o costringerle a prestazioni sessuali o, comunque, al compimento di attività illecite tali da comportarne lo sfruttamento.

Josiah Frank e Josiah Edith sono stati associati presso la casa circondariale di Catania – Piazza Lanza.

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