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Incendi, la Sicilia brucia ancora: cinquanta roghi in un giorno

lunedì 9 Agosto 2021
FOTO DI REPERTORIO

Sono circa 50 gli incendi divampati ieri in Sicilia in una torrida domenica di agosto. Una giornata di intenso lavoro per i vigili del fuoco del comando di Palermo, per i forestali e per il personale della protezione civile impegnati nel fronteggiare diversi roghi boschivi nella provincia.

Le fiamme, favorite dalle alte temperature e dal forte vento che continuavano ad imperversare su tutta alla provincia di Palermo, hanno interessato maggiormente i comuni di Partinico, Campofelice di Fitalia, Vicari, Roccapalumba e Polizzi Generosa. La sala operativa del Comando di Palermo ha messo in campo diverse squadre per fronteggiare le fiamme e tutelare le zone abitate, mentre canadair della flotta del Corpo Nazionale hanno effettuato i lanci nelle zone impervie di Roccapalumba.

Solo in provincia di Palermo sono stati 30 gli interventi per fronteggiare roghi di sterpaglia e macchia mediterranea. La centrale operativa della Protezione civile regionale ha tenuto sotto controllo, oltre ai focolai nel palermitano, quelli nel resto della Sicilia. Tra i più vasti quello di Naro, in contrada Piano Amato, e nei pressi del cimitero di Linguaglossa. Incendi anche sui Nebrodi in provincia di Messina.

“Le Madonie ed in particolare i comuni Di Gangi, Geraci Siculo, Castel di Lucio e San Mauro Castelverde sono stati devasti da un incendio che ha devastato e distrutto flora, fauna, aziende, stalle, fienili!
Il bilancio del giorno dopo é drammatico, i soccorsi e i volontari hanno messo in salvo le persone, no danni a persone, ma un danno enorme al cuore all’economia Madonita!
Si registrano danni a case, stalle, fienili, mezzi agricoli e mandrie, il lavoro di generazioni di agricoltori ed allevatori é andato in fumo”.

A dichiararlo è Gaetano Castagna, Responsabile in Sicilia per la FABI delle BCC il comparto delle Banche di Credito Cooperativo.

“Purtroppo – denuncia Castagna – la tentazione di abbandonare tutto, in questi casi, é naturale ma crediamo che sia il dovere di tutti lavorare per far rinascere dalle ceneri una nuova opportunità di crescita e sviluppo.
La Fabi il principale sindacato dei bancari italiano ribadisce che dopo la conta dei danni bisogna subito ripartire ed immediatamente ricostruire tutto ma serve un aiuto concreto!”.

“Chiediamo un coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali: la presidenza della regione, l’assemblea regionale, la città metropolitana, la sosvima, il gal, L’unione dei comuni, i sindaci locali, l‘abi regionale la federazione delle banche di credito cooperativo e non per ultimo le banche locali di attivarsi per un aiuto tangibile e concreto agli agricoltori colpiti direttamente o indirettamente dal disastro economico sociale ed ambientale”.

Serve un aiuto immediato per i soggetti danneggiati – aggiunge Castagna – una prima risposta potrebbe arrivare con una sospensione o una moratoria sui mutui e dei crediti in essere. Ma é forte la convinzione che serve un azione di rilancio economico e sociale ma per farlo servono azioni di lungo periodo con investimenti strutturali e fondi di garanzia”.

”​Ritornare ad investire, ricostruire, ammodernare e perché no internazionalizzare le piccole aziende agricole del territorio madonita – spiega il sindacalista – la politica dovrebbe chiedere ufficialmente magari con delibere dei consigli comunali aperti nei luoghi del disastro ual governo Draghi, sempre attento alle esigenze del territorio, un azione straordinaria con i famosi fondi europei del Pnnr. Noi chiediamo alla politica e alla società civile – conclude – di mettere il settore primario al centro del dibattito economico e sociale!”

 

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