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Integrazione sociale a Naxos: i migranti imparano l’arte della pizza

lunedì 28 Giugno 2021

Integrazione sociale e formazione delle professionalità anche per i cittadini extracomunitari presso le Suore del Divino Zelo di Giardini Naxos. L’Istituto religioso, che nei mesi scorsi ha accolto alcuni giovani migranti trasferiti qui dalla Prefettura di Messina, è sede infatti in questi giorni di una importante iniziativa con il progetto “Cucina a modo mio”, laboratorio di cucina a cura del presidente della Federazione Italiana Pizzaioli, Giuseppe Santoro. Il “maestro” della pizza sta formando con la sua abilità i giovani migranti presenti al Centro di Accoglienza gestito dalle Suore del Divino Zelo.

Nel primo polo turistico siciliano, a poca distanza da Taormina, a Giardini Naxos, nei mesi scorsi sono giunti ragazzi di età tra i 13 ed i 17 anni, minori non accompagnati provenienti da diversi Paesi del Nord-Africa e dell’Asia Meridionale. Sono impegnati in questo corso ragazzi del Marocco, del Bangladesh e dell’Egitto ai quali viene data la preziosa opportunità di poter apprendere l’arte della preparazione della pizza, grazie al “maestro” Santoro, che sta mettendo il suo talento e la sua esperienza al servizio della collettività. Il noto pizzaiolo originario di Giardini Naxos, considerato uno dei massimi esperti del settore in Italia, di recente è stato premiato anche a Firenze con il premio “Il Magnifico” da una giuria della quale faceva parte anche una prestigiosa rivista americana.

Sono orgoglioso di poter dare il mio apporto alle attività formative volte all’integrazione dei minori stranieri non accompagnati – ha detto Santoro – e in tal senso va reso merito e dato atto all’impegno che stanno mettendo in questo percorso di integrazione sociale le Suore del Divino Zelo“.

L’Istituto religioso si sta occupando, con encomiabile impegno, di inserire i giovani cittadini extracomunitari in percorsi educativi e di integrazione per tutta la durata della loro permanenza in zona. “I ragazzi – aggiunge Santoro – stanno seguendo con grande interesse questo corso e l’attenzione che sto notando nella loro partecipazione è per me motivo di orgoglio. Stanno dando prova di un’ammirevole capacità di apprendimento. Sono certo che potranno diventare dei bravi pizzaioli. Imparare a fare la pizza può diventare un modo per costruirsi una professione e per avere la concreta possibilità di inserirsi nel modo migliore nella nostra società”.

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