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Istruzione da 0 a 3 anni: confronto tra la Regione e i sindaci sugli asili nido

giovedì 5 Settembre 2019
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Il sistema integrato di istruzione e educazione dalla nascita sino a 3 anni è al centro di un confronto tra l’Assessore regionale della Famiglia, Antonio Scavone, e i Sindaci isolani.

La prima riunione, che ha visto la partecipazione dei primi cittadini della provincia di Palermo e Trapani, si è svolta questa mattina presso i locali del Dipartimento Famiglia, nel pomeriggio il confronto con i Sindaci di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Mentre per lunedì, presso l’ex Palazzo dell’Esa, è previsto di mattina l’incontro con i Sindaci delle province di Catania e Siracusa e di pomeriggio con quelli di Messina e Ragusa.

“Nelle scorse settimane abbiamo inviato ai comuni una direttiva sull’utilizzo delle risorse, previste dal piano di riparto annualità 2018, del Fondo nazionale per il sistema integrato di istruzione ed educazione – afferma l’assessore Scavone– con questi incontri, al di fine di una ottimizzazione della spesa, vogliamo aprire un momento di concertazione con i comuni offrendo tutta la disponibilità dei tecnici del nostro assessorato”.

Antonio Scavone
Antonio Scavone

Per i servizi per i bambini 0 a 3 anni, la direttiva risolve il problema del riallineamento temporale della destinazione dei fondi consentendo il loro utilizzo per il prossimo anno educativo 2019/2020. La somma individuata per i servizi per la prima infanzia, pari a circa 12 milioni di euro per il solo 2018, è stata indirizzata per metà al raggiungimento di obiettivi quantitativi, come l’aumento del numero di bambini che hanno accesso ai servizi, e per metà al raggiungimento di obiettivi qualitativi che restituiscono servizi migliori e integrati alle nuove esigenze delle famiglie.

“Con le somme a disposizione sarà possibile acquistare posti con la gratuità del servizio per circa 1.000 bambini nelle strutture private accreditate presso la Regione Siciliana o provvedere all’ampliamento di posti presso le strutture pubbliche comunali – afferma l’Assessore- A questa misura ne viene affiancata un’altra che permette di ampliare l‘accesso al bonus nido nazionale, con criteri e priorità analoghe allo stesso ma che prescindono, in prima istanza, dal reddito, in maniera da intercettare anche quel target sociale del cosiddetto ceto medio, che oggi presentano importanti difficoltà economiche, soprattutto in presenza di più bambini in famiglia. Le linee guida consentiranno inoltre di incrementare la qualità dei servizi per la fascia 0-3 anni attraverso un ampliamento dell’orario di accoglienza, compresi i mesi estivi durante i quali spesso i nidi sono chiusi, rispondendo così positivamente alle esigenze lavorative delle famiglie, e provvedendo alla realizzazione di progetti che aumentino l’accessibilità del servizio”.

“Tra gli obiettivi indicati nella direttiva – spiega Scavone – la realizzazione di piani individualizzati e personale dedicato per i bambini affetti da disabilità certificata o per progetti specifici di prevenzione e diagnosi precoce (deficit d’attenzione e iperattività, disturbi dello spettro autistico) oltre alla sperimentazione del coordinamento pedagogico territoriale in ambito distrettuale o, comunque, presso i Comuni capoluogo di provincia. Inoltre, con le linee guida appena emanate, risolviamo alcune anomalie del passato che, se non corrette, avrebbero comportato le stesse difficoltà avute nei programmi precedenti come per esempio quella della rendicontazione da parte dei comuni o quella della armonizzazione delle linee di finanziamento statale e regionale, senza la quale rischiavamo una duplicazione di interventi e la perdita di risorse finanziarie. In ultimo, abbiamo inserito un aiuto ai comuni in dissesto per evitare l’aumento delle rette, costo che sarebbe ricaduto nei confronti delle famiglie”.

asili nidoScavone non nasconde le difficoltà ereditate dal Governo Musumeci in relazione sia alla carenza di posti per i bambini che alla organizzazione degli asili nido. “Appena insediati- aggiunge l’Assessore – la nostra attenzione si è concentrata ad attuare misure in materia di servizi per la prima infanzia in piena sintonia con le indicazioni del nuovo decreto legislativo 65/2017 che ha posto come obiettivo prioritario la realizzazione di un sistema integrato sia in termini di diversi e più flessibili servizi sia in termini di offerta (pubblica e privata); ampliando il percorso educativo e di istruzione che invece, in precedenza, veniva caratterizzato da un approccio per lo più ludico-assistenziale”.

Diverse le misure già attuate dal governo Musumeci. “L’assessorato – continua Scavone – ha avviato iniziative sia sul fronte delle infrastrutture comunali, sulla loro nuova realizzazione, ma soprattutto sulla loro qualificazione mediante adeguamento e ristrutturazione (ammesse a contributo con un primo avviso 19 iniziative comunali per un totale di 7,7 milioni di euro e altre 44 ammesse a valutazione con un secondo avviso per una spesa di 17 milioni), sia – prosegue – sul fronte della gestione per garantire maggiore sostenibilità dei costi dei servizi per le famiglie (per i comuni in dissesto o strutturalmente deficitari) che della maggiore flessibilità mediante l’incremento delle ore di attività, compresa l’apertura nei mesi estivi, (ammesse a contributo 45 iniziative comunali per un totale di circa 5,5 milioni di euro su due avvisi più un terzo in corso di pubblicazione per ulteriori 2,5 milioni di euro)”.

L’azione dell’assessorato è stata rivolta anche alle strutture private. “Abbiamo avviato un’azione strategica di riqualificazione delle strutture private da iscrivere all’albo regionale mediante un contributo a loro dedicato per l’adeguamento delle infrastrutture (ammesse a contributo 89 iniziative per un totale di 13 milioni di euro sui primi due avvisi mentre un terzo, anch’esso in corso di pubblicazione, metterà a disposizione altri 4 milioni). Ciò- sottolinea Scavone- consentirà da un lato alle famiglie di avere a disposizione un’offerta maggiore sul territorio dall’altro ai comuni che presentano importanti liste d’attesa di utilizzare tali strutture per avviare le convenzioni promosse con i fondi del MIUR di cui al dlgs 65/2017.Quest’ultima azione risulterà strategica per due motivi: il primo per mettere a frutto le risorse disponibili per i comuni e per le famiglie previste dal fondo nazionale ; il secondo per accedere ai benefici previsti dal bonus nido nazionale . In più, una volta realizzate le strutture, si potranno attivare le risorse messe a disposizione dal POR FSE 2014-2020 relativamente ai voucher indirizzati alle famiglie per il tramite degli enti gestori”.

 

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