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La Favorita. Un tempo il giardino dei re, ora è il borgo dei narcisisti

venerdì 28 Luglio 2017

 

Narcisista è additato, dalla massa, colui che è arrogante, egocentrico e a cui non gliene frega niente degli altri, ma solo di se stesso. Sono alcune delle caratteristiche che presenta questo emblematico personaggio della nomenclatura psicopatologica. Chi è narcisista non è detto che sia patologico e il tratto narcisista ce lo hanno tutti, in misure diverse. La realtà vista attraverso le lenti cliniche può essere fosca, come se si vedessero fantasmi ovunque e non si potesse far nulla per disinfestarla.

Oggi, dal mio satellite, pufferòun quartiero di Palermo. Negli anni ’80 lo Stadio comunale, allora denominato “La Favorita”, si ergeva isolato in mezzo a uno splendido parco ancora presente. L’incremento della popolazione negli anni si è tradotto nella proliferazione di agglomerati urbani e nel prolungamento di uno dei principali assi della cittadina: viale Libertà, oggi, continua in v.le Croce Rossa. Le reti viarie si sono intrecciate fino ad arrivare av.le Lanza di Scalea.L’intento era diaprire la stretta e disordinata maglia stradale antica permettendo il passaggio dell’aria e della luce e rendendo più salubri le varie zone, leggo su Wikipedia. Nel giro di 35 anni ho assistito all’invasione, pro-valorizzazione, da un lato, e anti-convivenzae civiltà, dall’altro, di una porzione di territorio che, posto fra il mare e il Monte Pellegrino, ha potuto ingannare i cittadini con uno squarcio di ruralità. Mi riferisco alla qualità della vita che,in questa zona, è scesa notevolmente.

Tutto è iniziato qualche anno fa quando è stato istituito, nei giorni delle partite di calcio, il divieto di sosta con rimozione nel parcheggio sito nella piazza che si trova di fronte allo Stadio “Renzo La Barbera”, in modo da consentire ai barcamper di rifocillare i tifosi prima e dopo gli “stancanti e impegnativi”match. La loro passione, però, non dovrebbe turbare quelle altrui. La propria libertà finisce dove inizia quella dell’altro, dovrebbe essere un principiocondiviso che attesterebbe l’assenza di narcisismo patologico o la presenza di narcisismo sano. Per loro, non esistono strisce pedonali. Le strade e i cortili condominiali sono violati senza alcuno scrupolo o empatia. I vigili urbani, sparsi qua e là, non intervengono, perché hanno altri comandi.

Da lì in poi è stato un declassare continuo. Le manifestazioni sono moltiplicate. L’hush che caratterizzava questo sito è stato rotto. Nessuno pensa al disturbo che arreca, ma solo alla propria necessità (questa è patologia).Si odono nei giorni e negli orari più impensabili, di riposo, serali o festivi: gruppi religiosi che cantano le loro lodi al megafono e con le casse acustiche, anche per strada. I decibel sono tanto esagerati da poterli sentire per ogni dove.Arriva, poi, l’asilo nido di turno che pensa: Whynot? E si eggregora.

Gli organi comunali sono i primi a non pensare che si tratta di un centro abitato e non di una borgata di Onolandia(!), dove qualcuno prova a studiare, altri a dormire, altri ancora a lavorare e tutti hanno bisogno di accendere o spegnere le funzioni cognitive, nel proprio spaziopersonale, ma collettivo. Si alternano, dunque, giochi della gioventù musulmana e, possibilmente, iniziano alle 12,00 e terminano alle 21,00. Dalle 19,00volano voci perigliose (che hanno di cristiano?) e dalla mezzanotte in poi, risuonano sovrane, nel silenzio della città dormiente, le sirene delle autoambulanze che corrono verso il pronto soccorso di “Villa Sofia”. L’Ospedale, ai margini della Favorita, era, in origine (1953), una meravigliosa villa in stile Liberty appartenente ai Marchesi Mazzarino, attorniato da un esteso giardinocon vasche e piante di vario genere e provenienza.

Le notti estive diventano difficili, tra l’afa, lo stress quotidiano, l’impossibilità di trasferirsi, come tanti, in villini dislocati, il chiasso proveniente dallo Stadio “Vito Schifani”, “Renzo La Barbera” o dall’Ippodromo e con l’aggiunta delle sirene di emergenza. Con le finestre aperte tutto si amplifica. Insopportabili anche gli allarmi che ogni tanto scattano senza tregua, i cui proprietari, spesso, se nefottono alla grande.Per legge, si devono spiegare le sirene per avvisare i pedoni e le macchine, solo se il servizio è urgente. Non si potrebbero accenderle e spegnerle all’occorrenza? Quanti degli infermi che si portano al pronto soccorso sono gravi? E quanto i conducenti sono condizionati dal sonno o dalla fretta di arrivare?Grazie alla location del mio studio e all’impianto di videosorveglianza, tra disagi vissuti personalmente e registrazioni audio, ne ho di materiale che mostra come le sirene sianoun po’ troppo frequenti. Su un’autolettiga sono anche salita non per un codice rosso e, forse, a causa del traffico, è stato utile attivarle. Abitudine, peraltro, nota ai conducenti delle vetture blu, il cui abuso è proporzionato agli impegni del giudice (o consorte) che accompagnano.

Il proprio operato non deve ledere gli altri o violare alcuna legge o etica. Ama il prossimo come te stesso ovvero non fare agli altri quello che non vorresti subire. Il piano di zonizzazione acustica è contrario a un work in progress scientifico e sostenibile. Lo Stato e i Comuni fomentano la superficialità, i soprusi e le contraddizioni. La classe IV (area di intensa attività umana!) non è protetta. La messa è finita. I puer!

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