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La lista Pd: “A Messina è sfida doppia: al fianco di Chinnici e a testa alta per un partito a barra dritta”

sabato 10 Settembre 2022

“La nostra sfida a Messina è doppia. La prima al fianco di Caterina Chinnici per la presidenza della Regione. La seconda è per un nuovo Pd e lo dico con chiarezza. Mentre c’è chi scappa io non ho paura di dire che sì, errori il Pd ne ha fatti, ha sbagliato anche su Messina. Ma il Pd deve avere una possibilità per ripartire e noi che abbiamo tenuto sempre la barra dritta siamo pronti. Dobbiamo superare i limiti di un partito nato da una fusione fredda di due mondi diversi. Il nuovo Pd dice basta alle correnti, sì a un partito inclusivo e in mezzo alla gente. Ed ai dirigenti di partito che arrivano a Palermo e ripartono a Catania dico che noi sapremo cosa fare”. E’ stato chiaro il segretario provinciale del Pd Nino Bartolotta, candidato all’Ars nel suo intervento nel Salone delle Bandiere in occasione della conferenza stampa della candidata alla presidenza Caterina Chinnici. A testa alta, senza timori, e con la determinazione di apprendere dagli errori. Nessun riferimento esplicito all’accaduto, al passaggio del deputato uscente Pietro Navarra a Forza Italia ed all’addio di Franco De Domenico, segretario cittadino Pd sia al partito che alla candidatura all’Ars.

Ricominciamo dalla gente, abbiamo ripreso a fare i comizi e se all’inizio c’erano venti persone, dopo un paio di giorni il numero era arrivato a 200- prosegue Bartolotta- La politica per noi non è un like su una pagina facebook né tantomeno gli insulti”.

Il messaggio ai naviganti è stato netto e non riguarda chi ha detto addio quanto piuttosto i vertici del partito regionale e nazionale, le cui scelte recente hanno condizionato il quadro locale provocando conseguenze pesanti.

Le prime a intervenire sono state le due donne in lista, Palmira Mancuso e Laura Pulejo.

Sono una candidata di coalizione- ha spiegato Palmira Mancuso, giornalista e candidata di +Europa sia all’Ars che alla Camera dove è capolista- e sono fortunata di potermi spendere per due donne come Emma Bonino a livello nazionale e Caterina Chinnici alla Regione. Le donne in Sicilia in questa campagna elettorale partono svantaggiate perché non c’è la preferenza di genere. Io voglio aggiungere questa battaglia alla campagna elettorale, così come le tematiche dei diritti Lgbtq+, quelle delle adozioni monogenitoriali e delle famiglie arcobaleno”.

Da operatrice del mondo culturale, per il quale si è sempre spesa anche quando ha fatto parte del cda del Teatro Vittorio Emanuele Laura Pulejo ha posto l’accento su un settore che troppo spesso è messo in secondo piano e deve invece essere rivalutato.

In campo c’è il 27enne Calogero Leanza, avvocato, figlio d’arte (il papà Vincenzo scomparso nel 2004 è stato presidente della Regione) e che utilizza due termini: “Impegno e programmazione. Dobbiamo tornare a dare voce ai territori e alla gente. Inoltre basta con la politica del fiato corto, dobbiamo guardare al futuro programmando le risorse europee e del Pnrr ed in tal senso Caterina Chinnici è la presidente migliore per la Sicilia”.

Il valore aggiunto del mondo sindacale è stato sottolineato da Giovanni Mastroeni che per candidarsi nella lista Pd ha lasciato la segreteria generale della Cgil dopo 40 anni di impegno sindacale. “Da un lato c’è un governo uscente di centro destra che ha fallito sul Pnrr e non solo, dall’altro c’è il populismo. Noi siamo diversi. La Sicilia deve realizzare quanto previsto dal Pnrr e nel programma del Pd c’è una task force che si occuperà proprio di questo. Chi meglio di un’europarlamentare e di una donna con la sua storia e la sua carriera come presidente?”

Francesco Capria si definisce “cittadino siciliano per scelta. Ho scelto di tornare e restare. Ma la Sicilia sta cacciando quelli come me, come noi. In 21 anni il centrodestra ha governato 16 anni. Se la situazione attuale è questa allora è chiaro di chi sono le responsabilità”.

Anche Giuseppe Vitarelli si è soffermato sulla grande opportunità rappresentata dalle risorse del Pnrr e dal fatto che Caterina Chinnici, da 8 anni eurodeputata, ben conosce la realtà e i meccanismi che fanno la differenza tra il saper sfruttare per lo sviluppo i fondi oppure perderli. “Il governo regionale è stato disastroso in ogni campo, dai rifiuti alla sanità”.

A concludere la conferenza stampa è stata Caterina Chinnici che ha ricordato la genesi della sua candidatura, ribadendo quello che è comunque il suo stile: nessuno scontro verbale, invettiva o attacco agli altri. “Ma questo non significa che io non sia determinata…… La mia candidatura nasce come un atto d’amore per la Sicilia- ha detto-Oggi la Sicilia è fanalino di coda e la mia vuol essere una candidatura che va oltre gli steccato, si rivolge a tutti i siciliani e va verso lo sviluppo”.

L’europarlamentare si è poi soffermata sui punti del programma, con particolare attenzione a tematiche quali la gestione dei rifiuti. In quest’ambito ad esempio il programma prevede un ampliamento delle percentuali di differenziata, quindi il trattamento di questa raccolta in impianti di prossimità. La parte che non può essere riutilizzata e riconvertita sarà smaltita in impianti di nuova generazione. Priorità anche alla sanità, dalla medicina telematica a quella territoriale, al sostegno alle imprese per attivare politiche del lavoro, nonché alla rigenerazione energietica. Previsto anche un assessorato unico che veda insieme beni culturali e turismo puntando sulla destagionalizzazione, sui grandi eventi, sui circuiti dei teatri di pietra, sulle diverse forme di turismo, sulle reti dei borghi.

Fondamentale sarà l’ufficio che si occuperà dei finanziamenti europei e che sarà anche a sostegno degli enti locali per aiutarli nella preparazione alla partecipazione ai bandi. Aggiungo che in questo senso la sede di Bruxelles della Regione Siciliana è molto importante se ben utilizzata, come fanno ad esempio altre Regioni”.

Nessuna preoccupazione da parte del Pd per i sondaggi, ma la volontà di raggiungere gli indecisi e di ridurre le percentuali di astensionismo.

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