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La Memoria e la Coscienza

giovedì 25 Gennaio 2018
botindari social

Carissimi,
Chi sa perché ci siamo ridotti a celebrare giornate della memoria, forse perché la cosa più importante che possedevamo prima che giungessero i computer, l’abbiamo persa?
Sentiamo spesso “per non dimenticare”, organizziamo le giornate della memoria e poi scoprire sempre più spesso che chi organizza è chi non ha dimenticato, perché non può dimenticare. Due soli soggetti non dimenticheranno mai, la vittima e il carnefice, ma mettete sul tavolo due soldi e vedete come tutti gli altri dimenticano con semplicità.

Comprendo i vizi, ma non capisco l’avidità di denaro, anche se è con il denaro si comprano i vizi.
La medicina di tutto sembra essere il denaro, qualcosa che non cresce in natura ma è nel nome del denaro che si è fatto e si continuerà a fare tutto. Eppure con il denaro si compra una vita, perché la vita è come una laurea, ha finito per perdere il suo valore in un mondo che è sempre più ingiusto.

Tutti vi commuovete un giorno l’anno sentendo i racconti dei reduci, fin quando ne resterà qualcuno e la vostra giornata sarà sconvolta dal pensiero di quei campi di concentramento, da quelle immagini sempre più vecchie o quelle dello scenario un attimo dopo le stragi, ma pochi troveranno la sensibilità di andare oltre l’orrore e non si chiederanno il perché di come un altro uomo può diventare un animale e un carnefice, barricandosi dietro la cultura dell’odio, ideali prefabbricati, ordini o codici comportamentali ai quali dovrà portare rispetto. Ipocritamente daremo colpa alle guerre, di per se già orribili, nascondendo che a muovere tutto ciò, anche in questo caso è sempre stato il denaro.

Ma quali razze? Ma quali religioni? Ma ci nascondiamo dietro una religione per uccidere, ma se esiste chi è quel Dio che può ordinare un omicidio?
Scomparivano i vicini di casa, intere famiglie, compagni di lavoro, compagni di scuola, compagni di giochi e nessuno si chiedeva nulla? Nessuno vedeva nulla? Scoprimmo che era il proprio vicino di casa a denunziarti al potere dominante, all’idiota consapevole soldato o alla polizia “speciale”, per rubarti i tuoi averi, un istante dopo il tuo arresto, e la tua vita come tutto ciò che possedevi era porta aperta.

Avranno portato fortuna o benessere a qualcuno quei soldi o quegli oggetti di valore sporchi di sangue?
Quante volte toccate quelle suppellettili avranno sentito lo sporco delle loro azioni?
Costoro sapevano che Dio non esisteva, non poteva esistere un Dio che si voltava dall’altro lato davanti ad un tale orrore, non poteva esistere un Dio di amore che aveva creato quel carnefice e quelle vittime.

Non poteva esistere un Dio che aveva concepito tali suoi ministri collusi con quegli esaltati deliranti o idioti consapevoli che vestivano senza onore quelle divise da soldato o poliziotto per applicare leggi raziali.
Noi non abbiamo vissuto tali orrori, non abbiamo vissuto direttamente questo dolore, abbiamo visto altri orrori e vissuto altri dolori a causa di altre guerre in tempo di pace, per mano di altra gente sporca prezzolata.

Abbiamo visto, in un altro tempo, trattare i resti di un individuo come si fa con stracci sporchi, abbiamo visto il progetto di una vita con tutti i sacrifici e l’amore per curarla e farla crescere devastata in un attimo, a volte non ne abbiamo potuto raccogliere neanche i resti eppure siamo ancora gli animali che fummo, una volta che entra in gioco la roba e il denaro e poi per un giorno vorremmo ricordare?

Visitate uno di quei recinti dell’orrore dove il lavoro doveva rendere liberi, l’impressione che ne trarrete sarà quella di uno spazio piccolo se messo a confronto con quanto immaginato seguendo i racconti, o leggendo i libri. Piccolo era il cancello d’ingresso, piccole erano le baracche per contenere tutta quella gente e non riuscirete mai a capire fin quando non vi troverete davanti alla raccolta di una montagna di effetti personali, di quanta gente fosse passata da li e poi fatta scomparire.

In un piccolo forno sarebbero scomparse le prove dell’esistenza di una intera famiglia e non l’appartamento andato chi sa in quali mani o i gioielli d’oro che avrebbero arricchito un vicino di casa, quello che avrà trovato conveniente non voltarsi dall’altro lato, non ribellarsi a ciò, ma denunziare, lui si “per non dimenticare” fino alle soglie del suo inferno, mi auguro.
Un abbraccio Epruno.

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