FOCUS ARCHITETTURA E DESIGN CON MAURIZIO CARTA
La Palermo del futuro, tra degrado e sogni nel cassetto | VIDEO
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PALERMO. Prosegue il focus de ilSicilia.it su urbanistica, architettura e design. Ne parliamo con il Professore Maurizio Carta, presidente della Scuola Politecnica dell’Università di Palermo. Numerosi gli argomenti trattati.
Il waterfront del Porto di Palermo

Le gru del Porto di Palermo
Qualche anno fa fu pubblicato un bando per la ri-funzionalizzazione di queste gru abbandonate. «È uno dei luoghi più interessanti della città, visto lo sfondo del Castello a mare, con il progetto Unesco e il parco archeologico. Potrebbe diventare un luogo forse unico al mondo. In questo momento si sta discutendo se è più opportuno ri-funzionalizzarle (con i costi che ne conseguono), o eliminarle visto che ormai non hanno alcuna funzionalità».
La Costa Sud e il mammellone

Il Parco dell’Oreto
«È necessario – secondo Carta – che si faccia un Parco dell’Oreto. Un parco metropolitano poiché abbraccia cinque Comuni (tre principali: Palermo, Monreale, Altofonte). Potrebbe essere la prima grande opera di livello metropolitano. Con i miei studenti abbiamo pensato di modificare la foce dell’Oreto restituendo il suo andamento sinuoso, ed evitando situazioni di grave pericolo in caso di piena».
«Ha una potenzialità straordinaria – sostiene il Presidente della Scuola Politecnica Unipa – sia per lo stato di conservazione, sia per il contesto in cui è inserita. Bisogna però anche ripensare le parti limitrofe: i porti dell’Acquasanta e dell’Arenella, ma anche come riconnetterla con l’ex Manifattura Tabacchi e le aree ex industriali dismesse. Da sola non avrebbe senso: deve essere invece un propulsore alla rigenerazione delle altre parti».
L’ex cotonificio di Partanna Mondello

Una distesa di amianto difficile da bonificare e dai costi notevoli. «Di recente è stato redatto un bando da parte del Comune per la sua sostituzione e trasformazione. Non è l’unico grande edificio di archeologia industriale dismesso. Penso ad esempio alla Fiera del Mediterraneo, al Mercato Ortofrutticolo in corso di trasferimento, la stazione Sampolo, gli opifici della Costa Sud, le ex industrie Gulì, il completamento dei Cantieri culturali della Zisa… e potrei continuare. Siamo vicini, come numero, al centinaio di edifici dismessi, degradati e sottoutilizzati. La rigenerazione urbana, la buona architettura, produce tre volte l’investimento prodotto».
Lo ZEN

Villa Deliella

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