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La plastica fa strage di animali: il Giappone inventa la bag commestibile per salvare i Cervi sacri | FOTO

venerdì 2 Aprile 2021

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I famosi cervi di Nara, in Giappone, sono stati considerati tesori nazionali per decenni. Purtroppo, però, molti dei turisti che si accalcano per vederli lasciano una scia di rifiuti di plastica potenzialmente mortali.

A Nara, questo animale, è considerato sacro messaggero degli dei del tempio shintoista di Kasuga, che si trova nella città e sono anche protetti da una legge secolare. Fino al Seicento chi ne uccideva uno veniva punito con la morte.

L’anno scorso molti dei 1.300 cervi che vagano per il parco centrale dell’antica capitale sono stati trovati morti dopo aver ingerito sacchetti di plastica e involucri di cibo. Uno degli animali morti aveva ingoiato più di 4 kg di spazzatura.

Infatti, i visitatori possono dar loro da mangiare solo cracker appositamente realizzati senza zuccheri, come indicato nei cartelli multilingue, che non hanno imballaggi di plastica. Tuttavia, si ritiene che molti turisti diano ai cervi altri snack che si portano dietro e, scartando e buttando gli involucri lungo la strada, l’animale, attratto dall’odore, ingerisce anche la plastica poiché pensa che sia cibo.

Per fronteggiare queste emergenza, nonostante il drammatico crollo del turismo a causa della pandemia Covid, diverse aziende hanno collaborato allo sviluppo di sacchetti che passano in sicurezza attraverso il complesso sistema digestivo degli animali.

I SACCHETTI

L’ idea è stata di un residente di Nara che gestisce una società di carta in città. Per realizzare i sacchetti, hanno collaborato con lui anche un grossista di cosmetici e un designer.

I sacchetti di carta sono costituiti da cartoni di latte riciclati e crusca di riso, lo stesso ingrediente utilizzato nei cracker a misura di cervo.

Il turismo a Nara è sostenuto dai cervi, quindi li proteggeremo e promuoveremo le borse come marchio per l’economia locale“, ha detto l’imprenditore Hidetoshi Matsukawa.

La borsa è stata testata dal Japan Food Research Laboratories,  il quale ha affermato che era sicura per il consumo, riporta il giornale Asahi Shimbun.

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