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La Regione non ha un centesimo, salta il ‘Collegato’: il caos continua all’Ars

mercoledì 18 Settembre 2019
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Abbiamo scherzato. Potrebbe essere l’inizio dello storytelling in cui protagonista è il collegato della Regione Siciliana. Dopo mesi di battaglie, lavoro nelle commissioni parlamentari ed ore e ore di attività parlamentare a Sala D’Ercole, ecco che arriva la notizia che ha congelato tutti deputati: la Regione Siciliana non ha un centesimo per il collegato.

E questa notizia arriva attraverso una nota inviata dal governatore Nello Musumeci al Presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. “Purtroppo l’eredità lasciata dai governi precedenti è più grave del previsto. Questa situazione ci mette nelle condizioni di non potere coprire le spese di questo collegato”, afferma Gianfranco Miccichè durante i lavori d’Aula. Pare che vi siano circa 400 milioni di euro di disavanzo nelle casse regionali, ma il leader regionale di Forza Italia cerca di mettere una pezza al problema e annuncia un cambio di rotta: “Ho chiesto uno stralcio al maxi-emendamento”. Di fatto arriveranno in Aula tutte le norme per le quali non necessita una copertura finanziaria.

Martedì si aspettava proprio il collegato dalla quinta commissione. Oggi, proprio i componenti, si riuniranno  “per votare gli emendamenti che non hanno spesa” tiene a precisare il presidente, Luca Sammartino. Nota a margine della giornata a Sala D’Ercole: il presidente Musumeci non era in Aula, ma per stamattina ha convocato una conferenza stampa urgente per fare il punto della situazione e chiarire che sta succedendo.

“E’ arrivato il momento per il governo regionale di venire in Aula per ammettere il proprio fallimento confessando che la situazione economico-finanziaria della Regione non consente al Parlamento siciliano di votare nuovi impegni di spesa” afferma Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana. “Così come avevamo predetto l’iter del ddl collegato si è scontrato con la mancanza di risorse – continua  Lupo -. Il presidente Musumeci non perda altro tempo e venga  a riferire dell’attuazione del suo programma di governo ed in particolare delle riforme che la Sicilia aspetta e che sembrano ancora scritte nel libro dei sogni”.

Taglienti anche le dichiarazioni da parte di Nello Di Pasquale del Partito democratico: “Io mi aspettavo che oggi partecipasse il presidente della Regione, quello che sta succedendo è davvero drammatico. Tutta questa procedura dei collegati l’avete inventata voi, vi siete inventata la strategia di questi collegati. Aspettavamo chissà quali innovazioni da questi collegati. L’ otto di agosto avete fatto una giunta, dicevate che avevate ricoperto il disavanzo finanziario. Cosa è successo questa mattina? Ci avete fatto lavorare inutilmente”.

Ma le bordate contro il governo Musumeci arrivano anche da parte della maggioranza. “La nota che il presidente della Regione ha inviato al Parlamento Siciliano durante i lavori della V Commissione impegnata oggi nell’esame del collegato, è la prova che la mia mancata sottoscrizione del maxi emendamento la scorsa settimana è stata lungimirante” afferma Carmelo Pullara, capogruppo dei Popolari e Autonomisti. “Come gruppo parlamentare ci siamo battuti perchè le norme di interesse generale e astratto trovassero una corsia preferenziale – continua Pullara – siano esse senza alcun impegno di spesa. Spiace certamente non poter dare risposte immediatamente tangibili a coloro i quali attendevano fiduciosi l’approvazione del ddl. L’epilogo di oggi certifica la fallimentare scelta di impegnare i lavori del Parlamento attraverso i collegati, ed e’ per questo che dobbiamo archiviare immediatamente questa pagina per concentraci sulle riforme di settore e iniziare la sessione di bilancio in cui affrontare tutte le problematiche a cui oggi non potremo fare fronte per via di mancanza di risorse. L’ottimo è nemico del buono, pertanto molte norme senza impegno di spesa ed apprezzate dalle Commissioni di merito possono e devono essere approvate“.

Non sono da meno le dichiarazioni di Vincenzo Figuccia del gruppo parlamentare dell’Udc: “Risorse certe e poche chiacchiere sul collegato. Non possiamo presentarci ai siciliani con le mani vuote dopo aver impegnato oltre sei mesi in questa manovra contabile. Si abbia la decenza di dire che in questo momento si possono varare solo norme ordinamentali per preparare il campo ad una finanziaria per il 2020 e al bilancio utili a dare risposte a settori e categorie ai cui sono state tagliate le risorse per far quadrare i conti. Chi in occasione delle ultime europee ha utilizzato il collegato come specchietto per le allodole, se ne assuma la responsabilità. Occorre maggiore serietà anche da parte delle opposizioni che appaiono smemorate non ammettendo i danni che ha fatto il governo Crocetta lasciandoci con uno sconquasso finanziario incredibile“.

Ammissione di colpa anche da parte del capogruppo di diventerà Bellissima, Alessandro Aricò: “Probabilmente con  tutti questi collegati ci siamo incartati ma siamo disponibili ad approvare velocemente quello che ne rimane”.

Nel frattempo l’assessore al bilancio Gaetano Armao cerca di mettere una pezza alla situazione economica e politica e spiega in modo dettagliato che: “Aspettiamo la parifica del 2018. Tenendo presente che si tratta di partite nella gran parte dei casi risalenti agli anni novanta agli anni duemila, pensate che per quest’anno il disavanzo è di qualche centinaia di migliaia di euro, su un bilancio di sette miliardi di euro è poca cosa, quasi per il 95% questo disavanzo è riconducibile all’assessorato alla Sanità del tempo. Tutte le operazioni da fare li abbiamo fatte. Attendiamo la parifica, poi si potrà intervenire con l’assestamento e poi speriamo con le variazioni con le risorse che potranno essere utilizzate”.

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