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La Sea watch forza il blocco e attracca a Lampedusa, arrestata la “capitana”

sabato 29 Giugno 2019

La Sea Watch, ferma da tre giorni al largo di Lampedusa, è entrata nel porto dell’isola. La comandante Carola Rackete ha deciso di procedere nonostante la mancanza di autorizzazioni da parte delle autorità. La nave è rimasta per qualche minuto all’esterno del porto, bloccata da una motovedetta della Gdf, e si è poi diretta verso la banchina, dove ha attraccato, rischiando la collisione con la nave militare italiana che provava a fermarla. La motovedetta della Guardia di Finanza ha tentato più volte di impedire l’ormeggio fino a quando si è dovuta sfilare per non rimanere incastrata fra la Sea Watch e la banchina.

“Basta, dopo 16 giorni entriamo in porto”, ha scritto la ong su Twitter. Successivamente, i militari della Guardia di Finanza sono saliti a bordo della nave ed hanno prelevato la comandante, che è stata portata in caserma. Rackete è ora in stato di arresto per violazione dell’Articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra, un reato che prevede una pena dai tre ai 10 anni di reclusione.

L’arresto è stato formalizzato poco dopo nella caserma della Guardia di Finanza: con la manovra compiuta, è la tesi degli investigatori, Carola Rachete ha fatto resistenza alle autorità e ha rischiato di provocare un incidente. Per questo è probabile che le venga contestato anche il tentato naufragio.

Dopo qualche ora è iniziato lo sbarco dei 40 migranti che si trovavano a bordo della Sea Watch. Prima di sbarcare dalla nave i migranti hanno salutato e abbracciato i volontari della ong che in queste due settimane li hanno assistiti. A bordo della nave sono saliti anche gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia che hanno posto sotto sequestro l’imbarcazione.

Quando la nave ha attraccato al molo del porto c’è’ stato uno ‘scontro’ fra i sostenitori della ong che hanno applaudito la scelta della comandante e un gruppo di lampedusani tra cui l’ex vicesindaco Angela Maraventano, che ha urlato e inveito contro i volontari dell’organizzazione. “E’ una vergogna – ha urlato Maraventano rivolta verso la nave -. Qui non si può venire a fare quello che si vuole, non venite nelle nostra isola se no succede il finimondo”. E poi, “fate scendere i profughi – ha aggiunto rivolgendosi alle forze dell’ordine – e arrestateli tutti”. All’ex vicesindaco ha risposto l’ex sindaco Giusi Nicolini: “Che vuoi tu, chi sei tu per decidere chi deve venire e chi no”. .

L’esultanza del ministro Salvini:

“Comandante fuorilegge arrestata. Nave pirata sequestrata. Maxi multa alla ONG straniera. Immigrati tutti distribuiti in altri Paesi europei. MISSIONE COMPIUTA. P.S. Vergogna per il silenzio del governo olandese. Tristezza per i parlamentari italiani a bordo di una nave che non ha rispettato le leggi italiane, attaccando addirittura una motovedetta delle nostre Forze dell’Ordine. Giustizia è fatta”. Così ha scritto sulla propria pagina facebook stamattina il ministro dell’Interno Matteo Salvini

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