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Le arance siciliane rischiano di marcire sugli alberi

martedì 9 Marzo 2021

Negli ultimi mesi si sarebbero registrati molti problemi nella raccolta e nella distribuzione delle arance in Sicilia, un danno enorme per tantissimi produttori e imprese di trasformazione dell’intero comparto agrumicolo. Sembrerebbe incredibile ma tonnellate di arance siciliane, soprattutto nel catanese, rischierebbero di rimanere sugli alberi a marcire.

Le condizioni climatiche sfavorevoli, come le piogge di settembre, e i provvedimenti legati al contenimento della pandemia, avrebbero generato una situazione per certi aspetti paradossale. Infatti, la riduzione dei consumi di arance sarebbe anche legata alla chiusura o a una più difficile frequentazione dei bar, ristoranti,  alberghi e mense scolastiche. Fattori che avrebbero contribuito a un innalzamento dei prezzi.

Dalle organizzazioni di categoria è stata presentata al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e all’assessore dell’Agricoltura, dello Sviluppo agricolo e della Pesca mediterranea, Antonino Scilla, una richiesta di incontro con lo scopo di trovare una soluzione alla raccolta delle arance, con la speranza che si possa superare nel migliore dei modi un anno molto complicato per il mondo agrumicolo. Inoltre, Confagricoltura Catania chiede un apparato normativo più ampio, un sistema organizzativo più moderno e un catasto agrumicolo.

Inoltre, le organizzazioni di categoria ricordano, che i produttori e le imprese di trasformazione siciliane si trovano in difficoltà anche perché devono andare incontro a costi maggiori rispetto ai propri competitor europei. Una distanza, rispetto alle imprese extra siciliane dovuta a costi di trasporto più elevati. In aggiunta, e in termini più generali, l’Italia e la Sicilia soffrono la competizione produttiva europea e internazionale in quanto devono affrontare un costo del lavoro decisamente superiore rispetto ad altri Paesi. Un situazione che rende l’intera filiera agronomica poco competitiva, aggravata ulteriormente dalle contingenze climatiche e pandemiche.

Inoltre, al Governo Draghi, finora poco attento al mondo rurale, Confagricoltura chiede un maggiore sforzo nell’aiutare l’intero comparto, tenendo pure conto delle ingenti spese che i produttori di agrumi hanno dovuto affrontare per combattere il virus Tristeza che negli ultimi anni ha pesantemente martoriato le coltivazioni agrumicole siciliane. Insomma, tante sono le risposte che gli agricoltori si attendono dal Governo per evitare che una filiera importantissima per l’economia siciliana, come quella agrumicola, vada incontro a conseguenze drammatiche.

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