Condividi

“Le Lasagne cacate”: una bontà da mangiare a Capodanno | LA RICETTA

lunedì 30 Dicembre 2019
Lasagne-cacate

Il nostro viaggio culinario ha per protagonista un primo piatto delle feste, che si mangia a Palermo per Capodanno: Le lasagne cacate.

Il nome bizzarro e, sicuramente, poco attrattivo quanto, invece, è la ricetta che vi daremo, pare sia stato scelto per dare l’idea di un condimento traboccante e che cadesse dall’alto quasi come fosse manna.

Questo piatto della nostra tradizione culinaria, ricco di sapore, deve essere mangiato obbligatoriamente il primo gennaio perché c’è un proverbio che afferma: “Pi capu d’annu lasagni cacati e tino (vino) a cannata bon sangu fannu pri tutta lannata” e quale impavido oserebbe contraddire o contravvenire a quanto detto da una massima popolare? Tra le fonti siciliane troviamo il grande Giuseppe Pitrè, storico, filologo, letterato, considerato il fondatore della scienza folkloristica, che fa riferimento a un tipo di “lasagne lunghe e ondulate che si mangiano a Capodanno condite con la ricotta” a Palermo e Mazara del Vallo, attraverso la documentazione dell’ALI, Atlante Linguistico Italiano dove, però, gli sciabbò sono lasagne arricciate non elette, però, a cibo della festa. Pitré, invece, in Spettacoli e Feste scrive a proposito del Capodanno:

«Una specialità culinaria di questo giorno sono certe larghissime lasagne incannellate, dette scibbò o sciabbò (pappardelle), condite con ricotta. In Palermo, come nella più parte della Sicilia, l’uso è generale, e le botteghe dei pastai tengono in mostra queste pappardelle per rallegrare i loro negozi e attirare avventori»

Probabilmente furono chiamate così per prendere in giro le più elaborate e impasticciate pietanze della cucina aristocratica siciliana ma, passando dal Pitrè a Gaetano Basile, ascoltiamo la sua definizione di pasta cacata, considerata dal famoso giornalista, narratore ed enogastronomo, il primo piatto dell’Immacolata e non di Capodanno. Basile continua dicendo che, unendo sugo e ricotta, si ottiene quella salsa cremosa che i nostri avi versavano sullo “sciabò” , si ritorna al termine già citato, un formato di pasta largo con una parte liscia e l’altra riccia a ricordare il francese jabot, (letteralmente parte dell’esofago di alcuni uccelli, utilizzato per trattenere il cibo), che era una specie di cravatta fatta di trine e stoffa pieghettata che, nel’700, copriva il davanti della camicia maschile.

Da questo abbellimento così chic si passa a questa pasta goduriosa, che lo ricorda per il formato, che che si potrebbe definire un “piatto vastaso” perché ricco di gusto, bontà e calorie che non vuole il formaggio, visto che a troneggiare deve essere la ricotta. Adesso, però, è il momento di realizzare questa festosa e conviviale luccumarìa.

Ingredienti per 6 persone:

  • 600 g di Lasagne
  • 500 g di ricotta di pecora
  • 200 g di carne di vitello
  • 200 g di carne di maiale
  • 200 g di puntine di maiale
  • 100 g di cotenna di maiale
  • 150 g di salsiccia di maiale
  • una cipolla media
  • un bicchiere di vino rosso
  • 150 g di concentrato di pomodoro
  • due foglie d’alloro
  • 2 chiodi di garofano
  • formaggio grattugiato
  • olio di oliva e sale q.b.

Procedimento:

  1. In una padella riscaldate l’olio e fate appassire la cipolla finemente tritata. Togliete la cipolla e fate rosolare la carne, vitello, maiale, le puntine, la cotenna e la salsiccia privata del budello.
  2. Sfumate con il vino e aggiungete il concentrato di pomodoro sciolto precedentemente in acqua, la cipolla imbiondita, i chiodi di garofano, le due foglie d’alloro e fate cuocere a fuoco lento per qualche ora.
  3. A cottura quasi ultimata, ponete in una ciotola piuttosto ampia la carne, la cotenna, tagliate quest’ultima a listerelle sottili, sfilacciate la carne e le puntine. Fatto ciò, riversate tutto in padella, togliete le due foglie d’alloro, mantecate bene e fate restringere il ragù a fuoco molto lento.
  4. Nel frattempo lessate al dente le lasagne, scolatele, versatele e amalgamatele con abbondante sugo, ricoprendo di ricotta.
  5. Servite a parte il formaggio grattugiato, che non dovrebbe starci, ma qualcuno ama.

Buon Capodanno con questo straordinario piatto della nostra tradizione.

 

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Francesco Zavatteri: “Chi spaccia il crack vende morte ai ragazzi” CLICCA PER IL VIDEO

Seconda parte dell’intervista de ilSicilia.it a Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane artista palermitano, ucciso da un’overdose di crack all’età di 19 anni il 15 settembre 2022. L’importanza delle strutture nei quartieri delle città, le proposte dal basso e le iniziative legislative sul tema della tossicodipendenza.

BarSicilia

Bar Sicilia, Di Sarcina e la rivoluzione dei porti del mare di Sicilia Orientale CLICCA PER IL VIDEO

Dal Prg del porto di Catania ai containers ad Augusta, passando per lo sviluppo di Pozzallo e l’ingresso di Siracusa nell’AP, il presidente Di Sarcina spiega obiettivi e progetti

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.