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L’Upi a Di Maio: “Conte aveva dimenticato completamente le partite Iva”

martedì 15 Giugno 2021

La Presidente di UPI ITALIA, Alessia Ruggeri, non ci sta alle stucchevoli dichiarazioni dell’onorevole Di Maio dove dichiara che il nuovo Movimento 5 Stelle parla alle imprese e difende il ceto medio con la volontà di tutelare le imprese, le professioni dimenticate e le partite IVA.

Incalza la Ruggeri dicendo: “Non credo che le 800 mila partite IVA fallite per dirette motivazioni collegate alla pandemia ed alle scelte di contenimento del precedente governo Conte, con i circa 3 milioni di lavoratori rimasti a casa, siano d’accordo con l’ autoproclamo del ministro Di Maio. Le partite IVA sono state del tutto dimenticate dal governo Conte, neo leader del movimento, che ha poco colloquiato con gli imprenditori adottando scelte scellerate definite uniche e possibili.

Continua l’attacco Davide Gioé, delegato UPI ITALIA per la sanità, ricordando come i fornitori di dispositivi medici, anch’essi possessori di partite iva, e catalogati la maggior parte come micro-imprese, siano stati ostacolati dal governo Conte, grazie anche all’operato del suo commissario all’emergenza, Domenico Arcuri, con sequestri doganali precisi e puntuali che hanno causato, ovunque, l’assenza totale per diverse settimane di mascherine. Al contrario, nel frattempo, quasi a sfregio, sempre il suo uomo Arcuri ha favorito in forniture super milionarie le sue amiche multinazionali (vedi Medtronic) e, incredibilmente, qualche amico di vecchia data con società costituite per l’occasione.

Ricorda ancora, il delegato, che solo grazie alla loro caparbietà, professionalità e competenza questi stoici fornitori, che nel frattempo si erano riconvertiti in quel momento nella commercializzazione di mascherine e DPI, sono riusciti a fornire gli ospedali e a salvare tanti operatori sanitari dal contagio.

Quindi, dopo aver vissuto la stagione dei monopattini e dei banchi a rotelle, in un momento tragico per gli italiani, ed ancor di più per gli imprenditori, queste dichiarazioni sembrano grottesche.

Oggi noi imprenditori possiamo applaudire il governo Draghi che ha saputo varare un progetto da 248 miliardi e attendiamo con fiducia le riforme della Pubblica Amministrazione, Giustizia e Fisco, con la speranza che noi, che rischiamo ogni giorno il nostro capitale, possiamo interloquire con una classe politica che non parli con frasi ad effetto o slogan ma che sia capace di attuare quelle riforme strutturali che potranno portare il paese alla ripartenza che tutti gli italiani si aspettano.

Concludono la Ruggeri e Gioè dicendo che la classe produttiva del Paese merita rispetto e che dire adesso che il movimento 5 stelle si prende cura delle partite iva, e della gente del ceto medio non è per niente credibile.

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