Quasi una quarantina di provvedimenti di misura cautelare, tra cui diversi arresti, sono in corso di esecuzione da parte della Polizia nell’ambito di un’operazione contro il clan Martorano-Stefanutti coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza.
Le persone coinvolte nell’operazione – che si estende anche alla provincia di Matera – sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e di numerosi “delitti scopo”, aggravati dall’agevolazione e dal metodo mafioso. I dettagli dell’operazione saranno illustrati stamani, alle ore 10.30, nel Palazzo di Giustizia di Potenza, in una conferenza stampa, dal Procuratore della Repubblica distrettuale, Francesco Curcio e dal prefetto Francesco Messina, Direttore centrale anticrimine della Polizia.
Il clan potentino guidato da Renato Martorano e Dorino Stefanutti – due delle 37 persone arrestate oggi dalla Polizia (28 in carcere, nove ai domiciliari) – è ormai “ampiamente riconosciuto dalla ‘ndrangheta calabrese e dai clan mafiosi lucani, siciliani e pugliesi”: è la conclusione della Direzione distrettuale antimafia di Potenza, che ha chiesto e ottenuto dal gip gli arresti. Gli indagati in carcere e ai domiciliari sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di droga, estorsioni, detenzione e porto illegale e di armi da fuoco e danneggiamento seguito da incendio, aggravati dall’agevolazione e dal metodo mafioso.
Oltre agli arresti, la Polizia ha notificato un divieto di dimora nella provincia di Potenza e ha eseguito sette perquisizioni domiciliari e personali. Dall’inchiesta sono emersi collegamenti con le cosche calabresi dei Pesce-Bellocco e Grande Aracri, con il clan catanese dei Santapaola e con gruppi criminali pugliesi e lucani. La Procura antimafia di Potenza ritiene di aver scoperto anche “una fitta rete di contiguità e connivenze insinuatasi persone nelle sfere istituzionali“, oltre alla tipica attività di “mutua assistenza” a favore dei detenuti. Infatti, durante la sua detenzione nel carcere di Melfi (Potenza) Stefanutti avrebbe ricevuto “costante assistenza materiale” mentre “impartiva specifiche direttive verso l’esterno, anche attraverso la consegna di ‘pizzini'”.
Tra gli arrestati vi è anche un rappresentante sindacale, Rocco Della Luna della Uil. Il Procuratore distrettuale, Francesco Curcio, ha evidenziato che Della Luna (che ora si trova ai domiciliari) era “il braccio armato” del clan Martorano-Stefanutti nella gestione “addomesticata” dei dipendenti della società “Kuadra”, che in passato è stata affidataria dei servizi di pulizia presso l’ospedale San Carlo di Potenza, il più importante della regione. In totale gli indagati sono una sessantina: le indagini hanno preso in esame gli ultimi 15 anni di attività criminale a Potenza e in altre zone della Basilicata. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il prefetto Francesco Messina, Direttore centrale anticrimine della Polizia, il quale ha sottolineato che “in Italia non ci sono aree libere da sodalizi. I legami tra queste organizzazioni – ha aggiunto – sono maturate durante le detenzioni e questo deve far riflettere”.
I NOMI
Oltre a Martorano, che ha 65 anni, e Stefanutti (62), l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip di Potenza Lucio Setola, per Rocco Basta (59), Rocco Benedetto (42), Marco Bruno (31), Luigi Cancellara (66), Domenico Carlucci (48), Enzo Giordano (32), Enrico Michele Lamonea (25), Umberto Lopiano (33), Donato Lorusso (48), Antonio Masotti (58), Mirco Nucito (33), Federico Orlando (25), Giambattista Pace (29), Giambattista Pace (69), Lodovico Pangrazio (71), Saverio Postiglione (67), Giovanni Quaratino (70), Salvatore Francesco Romano (33), Salvatore Santoro (53), Michele Sarli (29), Nicola Sarli (51), Valentino Scalese (40), Giovanni Tancredi (53), Marco Triumbari (53), Carlo Troia (51) e Gerardo Vece (28). Sono ai domiciliari Lorys Calabrone, di 36 anni, Potito Capezzera (43), Elvira D’Ascoli (58), Rocco Della Luna (50), Mario Di Giuseppe (42), Francesco Michele Riviezzi (38), Federico Saccone (32), Albina Stefanutti (48) e Manuela Stefanutti (35). Il divieto di dimora in provincia di Potenza è stato disposto per Giacinto Daniel Tomasco, di 33 anni.