Condividi

Mafia: chiesti 6 rinvii a giudizio. Fra gli imputati anche Occhionero di Italia Viva

venerdì 5 Giugno 2020

I pm della Dda di Palermo Francesca Dessì e Geri Ferrara hanno chiesto il rinvio a giudizio per i 6 indagati dell’operazione “Passepartout” che ha portato alla luce un presunto intreccio fra la famiglia mafiosa di Sciacca (Agrigento) e una parte della politica.

L’udienza preliminare, davanti al gup di Palermo Fabio Pilato, è stata fissata per il 9 settembre. Fra i principali imputati c’e’ Antonello Nicosia, 48 anni, di Sciacca, assistente parlamentare della deputata di Italia Viva, Giusi Occhionero, accusato di associazione mafiosa. La stessa parlamentare è imputata per aver dichiarato il falso, consentendo così a Nicosia di entrare in carcere per parlare con dei boss.

Nicosia sarebbe stato, secondo gli investigatori, il braccio destro del capomafia Accursio Di Mino, 61 anni, che era tornato libero dopo due condanne per mafia. A Nicosia si contesta, fra le altre cose, di avere strumentalizzato la sua funzione di collaboratore parlamentare per entrare in alcune carceri siciliane, parlare con i boss e trasmettere all’esterno i messaggi che servivano alla gestione della famiglia mafiosa.

Insieme a Nicosia e Dimino – quest’ultimo pure accusato di associazione mafiosa – figura fra i destinatari del provvedimento la stessa Occhionero che rischia di finire a processo per l’accusa di falso, con l’aggravante di avere agevolato l’associazione mafiosa. La deputata, in particolare, avrebbe dichiarato falsamente, in diverse attestazioni indirizzate alle case circondariali di Agrigento, Sciacca e Palermo che, nel dicembre del 2018, Nicosia “prestava una collaborazione professionale diretta, stabile e continuativa“.

Completano la lista degli indagati i fratelli Paolo e Luigi Ciaccio, 33 anni e Massimiliano Mandracchia, 47 anni, accusati di favoreggiamento personale con l’aggravante dell’avere agevolato l’associazione mafiosa. I tre avrebbero messo a disposizione locali di propria proprietà e utenze telefoniche per aiutare Nicosia, Dimino e altri associati a eludere le investigazioni e trasmettere messaggi. Nicosia e Dimino si trovano in carcere dal 4 novembre, giorno in cui scattò l’operazione.

 

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
BarSicilia

Bar Sicilia, Savarino: “La comunicazione ‘social’ non va contaminata, serve una legge” CLICCA PER IL VIDEO

La puntata di oggi si occupa dei principali temi della politica siciliana: dall’acqua pubblica alla necessità di riconsiderare una efficace riforma di settore nei rifiuti. Savarino si sofferma inoltre sull’episodio della scorsa settimana ad Agrigento in cui sono comparse scritte offensive e intimidatori  sui muri della sede dei meloniani

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.