Condividi

Mafia: scomparso pc su indagini Matteo Messina Denaro, giallo a Palermo

venerdì 6 Dicembre 2019

E’ un giallo a Palermo la scomparsa da un ufficio della Procura di alcuni dispositivi elettronici in cui erano custoditi file d’indagine riservati sulla caccia al latitante Matteo Messina Denaro. La scomparsa – la cui notizia fino ad ora non era mai stata diffusa – fu denunciata nel dicembre 2015 da un appuntato della Guardia di Finanza, Calogero Pulici, per anni applicato alla segreteria dell’allora procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Teresa Principato, che coordinava le indagini sul capomafia di Castelvetrano. Secondo quanto apprende l’AGI, si tratta di “un computer portatile da 10 pollici” e “due pendrive da 1 gb ciascuna”, con i file di “tutte le indagini su Messina Denaro”, custoditi all’interno dell’ufficio del pm Antimafia.

“Alla presenza dell’assistente di nome Rita, che per adesso collabora con la dottoressa (Principato, ndr) abbiamo prelevato la scatola contenente il pc che era custodita nella libreria e dopo averla aperta ci siamo resi conto che il pc non era più conservato all’interno”, si legge in una relazione di servizio firmata l’11 dicembre da Pulici, autorizzato a recuperare i suoi effetti personali dall’ufficio dell’aggiunto Principato, dopo essere stato allontanato verbalmente dalla Procura nell’estate 2015, in seguito a un’indagine per molestie su denunce di un collega e della moglie, poi archiviata.

“Dal portapenne era stato asportato un mazzo di chiavi legate con un anello metallico al quale erano ancorate anche le pendrive nelle quali erano riversati i file dal computer della dottoressa”, aggiungeva nella relazione inviata al comando provinciale della Finanza, che lo aveva autorizzato a ritirare gli oggetti. Sull’episodio la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo, poi archiviato.

In quei mesi Pulici finì indagato anche per peculato (processo in corso) e nel maggio 2016 subì alcune perquisizioni durante le quali furono sequestrati pendrive, hardisk, tablet, smartphone e un computer vecchio modello. Tra questi device – secondo la Finanza – c’erano quelli di cui Pulici denunciava la scomparsa: ma nonostante le pendrive non fossero state identificate, tra gli oggetti sequestrati non figurava alcun portatile da 10 pollici e per questo, secondo la Procura, “si tratta di altri dispostivi” rispetto a quelli scomparsi dall’ufficio del pm Principato.

La notizia viene riportata dall’AGI.

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Francesco Zavatteri: “Chi spaccia il crack vende morte ai ragazzi” CLICCA PER IL VIDEO

Seconda parte dell’intervista de ilSicilia.it a Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane artista palermitano, ucciso da un’overdose di crack all’età di 19 anni il 15 settembre 2022. L’importanza delle strutture nei quartieri delle città, le proposte dal basso e le iniziative legislative sul tema della tossicodipendenza.

BarSicilia

Bar Sicilia, Di Sarcina e la rivoluzione dei porti del mare di Sicilia Orientale CLICCA PER IL VIDEO

Dal Prg del porto di Catania ai containers ad Augusta, passando per lo sviluppo di Pozzallo e l’ingresso di Siracusa nell’AP, il presidente Di Sarcina spiega obiettivi e progetti

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.