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Mancate relazioni sindacali tra la Uilpa e l’Agenzia delle Entrate: è braccio di ferro

lunedì 1 Aprile 2019

Il “caso Sicilia” riguardante le mancate relazioni sindacali tra la UILPA e l’Agenzia delle Entrate si sposta a Roma.

In una lettera al direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Antonino Maggiore, il coordinatore nazionale UILPA Entrate Renato Cavallaro chiede il ripristino urgente del confronto tra le parti e una risoluzione immediata rispetto alle criticità gestionali e organizzative in atto in Sicilia.

Nella nota, Cavallaro sottolinea “la distorsione nell’applicazione delle norme contrattuali e legislative a tutela dei diritti dei lavoratori” e punta l’attenzione sull’assenza di trasparenza che, secondo il sindacato, avrebbe contraddistinto il comportamento dei vertici dell’Agenzia.

Carichi di lavoro spropositati rispetto al personale in servizio – si legge nella nota – età media dei lavoratori elevata, assenza di benessere organizzativo e alti rischi professionali sono gli elementi che hanno determinato una situazione di malessere al limite del collasso, aggravata dalla disattenzione dell’Amministrazione: un comportamento che ci ha costretti a denunce e proteste”.

Uno dei casi più eclatanti, a livello regionale, è rappresentato da Agrigento dove, secondo il coordinatore nazionale, sarebbero state disattese le norme contrattuali in materia di orari di lavoro: uno dei tanti motivi per i quali il “caso Sicilia” ha ormai assunto connotazioni tali da indurre Cavallaro a chiedere un intervento al direttore Maggiore.

La nota inviata da Roma è solo l’ultimo atto di una serie di iniziative del sindacato nei confronti dei vertici dell’Agenzia: secondo la UILPA, in Sicilia non esisterebbe più alcuna interlocuzione con la Direzione, “autoreferenziale e scorretta”.

Una presa di posizione ribadita alla collettività attraverso la manifestazione tenutasi lo scorso 1 marzo in piazza Politeama a Palermo e, corroborata, di recente, anche da una lettera che il segretario generale della UILPA Sicilia Alfonso Farruggia ha inviato al direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate Pasquale Stellacci, chiedendo un incontro urgente per affrontare le principali vertenze messe sul tappeto dal sindacato: carichi di lavoro eccessivi, assenza di salubrità negli ambienti, stress da lavoro correlato e blocco del turn over, per citarne solo alcuni.

Non abbiamo avuto alcun riscontro – chiarisce il sindacalista – neppure in merito all’ultima richiesta di intervento urgente presso i locali di viale Campania infestati dai topi: siamo stati costretti a inviare un esposto all’Ufficio di Igiene dell’ASP di Palermo per sollecitare la derattizzazione e la sanificazione dei luoghi di lavoro”.

Malgrado la necessità delle soluzioni da adottare – spiega Farruggia – dall’altra parte abbiamo riscontrato solo il silenzio, al netto di una convocazione fissata per il prossimo 17 aprile che, tuttavia, prevede quale ordine del giorno soltanto il tema della mobilità sul territorio regionale”.

Un comportamento definito “antisindacale” da Farruggia, ed “emblematico dell’atteggiamento di sufficienza tenuto dalla Direzione nei riguardi dei lavoratori”.

Più in generale, non si tratta di un periodo semplice nel rapporto tra le due parti, anche a livello nazionale: non a caso, domani, martedì 2 aprile , si terrà uno sciopero generale dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate proclamato da UILPA, FP CGIL, CISL FP, FLP e CONFSAL UNSA.

L’iniziativa delle sigle trae le mosse dalla mancata definizione ed erogazione delle risorse relative ai Fondi di Amministrazione 2016 e 2017: si tratta dell’ennesimo appuntamento mancato da parte dell’Amministrazione con i sindacati, che stigmatizzano la totale chiusura dell’Agenzia in merito a qualsiasi tentativo di conciliazione relativo alla paventata decurtazione delle risorse.

Uno spettro che aleggia in Sicilia come nel resto d’Italia.

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