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Mangiare bene senza “regime” con il modello di ispirazione francese

giovedì 19 Novembre 2020

Nel corso degli anni, ho avuto modo di conoscere un gran numero di diete dimagranti che danno indicazioni precise di come e di cosa sia giusto mangiare.
Alcune di esse sono diete molto valide e le ho adottate per i miei pazienti, considerandole funzionali per la perdita del peso in eccesso.

LA DIETA MEDITERRANEA

Il mio modello di riferimento principale è la dieta mediterranea. Essa tiene in giusto conto l’equilibrio quantitativo dei nutrienti e la qualità dei cibi. Per questa ragione, a mio avviso, è la più convincente.

Nella dieta mediterranea, semplificata schematicamente dalla piramide alimentare, sono compresi i carboidrati (che devono costituire il 55-60% delle kcalorie giornaliere), le proteine (nella quantità del 15%) e i grassi (in quantità non superiori al 25%).

Le vitamine, i sali minerali, la fibra alimentare e l’acqua, sono garantiti dalla quantità notevole di frutta, verdure e ortaggi raccomandati.
Inoltre, nella dieta mediterranea, si considera l’attività fisica giornaliera parte integrante di uno stile di vita salutare.

Piramide alimentare

L’OSSERVAZIONE DEI RISULTATI

Col passare degli anni, ho avuto modo di osservare l’andamento dei percorsi dietetici e la durata dei risultati ottenuti. In questo modo, mi sono resa conto che, al di là del regime dietetico adottato, i pazienti frequentemente riprendono peso. Questo avviene anche nei casi in cui le diete si sono concluse con successo e il peso desiderabile è stato sugellato da una corretta fase di mantenimento.

Allora ho cominciato a chiedermi quali potessero essere le cause.
Uno dei motivi più frequenti è che, con il passare del tempo, l’idea di dover fare sempre attenzione a quello che è giusto o sbagliato mangiare, “limita” e può generare una sensazione di frustrazione.

LA NEURO-PSICO-NUTRIZIONE

All’inizio dell’anno scorso, ho iniziato lo studio di un modello francese molto interessante. Esso pone l’accento su una triade fatta di aspetti neurologici, psichici e nutrizionali.
Si tratta di un approccio che, da allora, è diventato il filo conduttore del mio lavoro e che unito alle caratteristiche fondamentali delle abitudini mediterranee, è stata accolta favorevolmente anche nella nostra terra.
Così oggi, il mio supporto consiste nell’accompagnamento all’ascolto e alla consapevolezza personale.

Quando è possibile, evito di dare uno schema preciso poiché lo scopo è quello di aiutare il paziente ad assumere personalmente la guida della propria alimentazione.
Attraverso degli esercizi semplici da fare a casa e con l’ausilio importante del diario alimentare questo percorso prende concretamente forma.

Tutto si svolge su dei princìpi essenziali, ognuno dei quali è utile a riformulare e “destrutturare” il pensiero sull’alimentazione. Questo consente, via via, un rapporto più diretto con il corpo, con le sensazioni fisiche e con le emozioni.
Nei prossimi articoli di questa rubrica, approfondiremo gli otto “punti” su cui si basa la neuro-psico-nutrizione.

Intanto, ecco per voi qualche spunto riflessivo: “ascolta il tuo corpo, prima di ascoltare la tua mente; mangia coscientemente e senza giudizio; mangia quando hai fisicamente fame; smetti di mangiare quando sei soddisfatto, non quando sei saturo; mangia quello che maggiormente ti appaga e poi osserva come si sente il tuo corpo dopo aver mangiato; rispetta tutte le tue sensazioni e non seppellirle sotto il cibo”.

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