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Manovra economica, tutte le norme per il Sud e per la Sicilia

mercoledì 25 Dicembre 2019

Gli italiani hanno trovato sotto l’albero la Manovra economica, varata dal governo e approvata dal Parlamento prima della pausa per le festività. Ma quali sono le misure che più influiscono sul Mezzogiorno e, in particolare, sulla Sicilia? Ecco una breve rassegna delle principali misure.

Nasce il fondo Cresci al Sud, a sostegno della competitività e della crescita dimensionale delle piccole e medie imprese aventi sede legale e attività produttiva nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il Fondo avrà una durata di dodici anni e la sua dotazione iniziale sarà a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Un’altra norma autorizzata una spesa di 1,13 milioni nel 2020 e 3,4 annui dal 2021, per l’immissione in ruolo di ulteriori unità che hanno superato la procedura di stabilizzazione avviata per i lavoratori titolari di contratti attivati dall’ufficio scolastico provinciale di Palermo. La norma si è resa necessaria a seguito del subentro dello Stato nei compiti degli enti locali, e prorogati ininterrottamente, per lo svolgimento di funzioni corrispondenti a quelle di collaboratore scolastico. Previsto anche un incremento dell organico dei collaboratori scolastici nella regione Sicilia.

Infine, ok al rifinanziamento di 105 milioni per il 2020, di 97 milioni per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e di 47 milioni per il 2025 della cosiddetta Nuova Sabatini, misura di sostegno volta alla concessione – alle micro, piccole e medie imprese – di finanziamenti agevolati per investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, compresi i cosiddetti investimenti in beni strumentali Industria 4.0 e di un correlato contributo statale in conto impianti rapportato agli interessi calcolati sui predetti finanziamenti.

La maggiorazione del contributo statale per investimenti Industria 4.0 è del 100% per gli investimenti realizzati dalle micro e piccole imprese nel Mezzogiorno nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nel limite complessivo di 60 milioni di euro a valere sulle risorse autorizzate. Una ulteriore riserva pari al 25% delle risorse autorizzate è poi destinata alle micro, piccole e medie imprese con una maggiorazione del 30%.

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