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Matteo si è fermato a Eboli. Sicilia assente nel coordinamento che sostiene Renzi al congresso Pd

mercoledì 29 Marzo 2017

Renzi si è fermato ad Eboli. C’è poco Sud nel coordinamento nazionale che sosterrà la mozione congressuale Pd del ticket composto dall’ex premier Matteo Renzi e dal Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. E se il Mezzogiorno appare col contagocce la Sicilia è totalmente assente. Un bel paradosso per una terra che si appresta a una volata elettorale complessa, dalle amministrative di giugno alle regionali di autunno.

Il Who’s who dello staff che sosterrà Renzi al congresso di fine aprile riporta i nomi di  Lorenzo Guerini (coordinatore nazionale), Alessandro Giovannelli (responsabile organizzativo), Michele Anzaldi (responsabile ufficio comunicazione), Lorenzo Anichini (tesoriere), Matteo Richetti (portavoce). Inoltre nel coordinamento entrano Franco Mirabelli, Matteo Mauri, Francesco Verducci, Valter Verini, Anna Ascani, Tommaso Nannicini, Alessia Rotta, Gennaro Migliore, Stefania Covello, Marcello Pittella, Angelica Saggese, Teresa Bellanova, Pina Picierno, Simona Bonafe’, Chiara Gribaudo.

Della Sicilia, appunto, non c’è traccia.Non è la prima volta che Renzi appare smemorato sui pesi da assegnare alle varie anime del Pd siciliano. Di sicuro non l’avrà presa bene il sottosegretario alla Salute Davide Faraone. Ai bei tempi del “giglio magico” era considerato un po’ da tutti il  braccio destro del premier. Non si poteva discutere di Sicilia senza discutere con Faraone. Ora non è più così, e il sottosegretario  vede scivolare di giorno in giorno la propria primazia politica agli occhi di Renzi. Questo sì è il segno dei “Cambiamenti”.

Colpa (o merito, a seconda dei punti di vista) anche del recentissimo endorsment di Antonello Cracolici, assessore regionale all’agricoltura in carica, alla mozione che sosterrà Renzi e Martina. E infatti era stato lo stesso Faraone a tentare la carta della doppia lista a sostegno della mozione congressuale per il ticket Renzi- Martina. Da un lato avrebbero dovuto correre i renziani “storici”, dall’altro le new entries. Una sorta di “convergenza parallela” che non è piaciuta. Ipotesi scartata.  Da ricostruzione interne al partito, è abbastanza probabile che l’ex premier, di fronte all’imbarazzo di una scelta tra le due anime della sua corrente  in Sicilia, abbia scelto di soprassedere e lasciare all’esterno della corsa per la segretaria le beghe della Trinacria. L’esclusione delle truppe siciliane dal coordinamento pro Renzi potrebbe essere soltanto l’antipasto di un più ampio scontro all’interno della corrente.

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