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Messina, Arcigay Makwan: una targa per le vittime di omobilesbotransfobia

domenica 15 Maggio 2022

Si conclude con la posa di una targa commemorativa, dedicata alle vittime di omobilesbotransfobia un percorso avviato da Arcigay Messina Makwan nel 2015. La targa verrà scoperta Martedì 17 Maggio alle  17,00 in occasione della Giornata internazionale contro l’omobilesbotransfobia all’interno della villetta Quasimodo  e vuole essere simbolo per tutte le ricorrenze a partire dal 27 Gennaio fino al TDOR, giornata per le persone Trans.

E’ stato un iter lungo e piuttosto complesso. La richiesta iniziale prevedeva una targa per le vittime omosessuali durante il periodo del nazifascismo ed infatti in quella direzione verteva l’approvazione arrivata nel 2016 dall’allora giunta Accorinti- spiega Rosario Duca, presidente Arcigay Messina Makwan- Ma dopo l’approvazione il percorso che sembrava essere in discesa, tanto che pensavamo ad una rapida conclusione, a causa di non comprensibili motivi si arenò. Nel frattempo si giungeva a fine consiliatura e quindi tutto doveva essere rimandato a chi avrebbe amministrato la Città successivamente”.

Con la giunta De Luca l’associazione ha nuovamente presentato la documentazione con un riprotocollo e la richiesta di completare l’iter. La proposta è stata esaminata dalla commissione toponomastica e sono stati definiti gli aspetti tecnici. Nel frattempo però Arcigay ha valutato la possibilità di modificare la dicitura in quanto quella iniziale era limitata solo alle vittime del nazifascismo e quindi circoscritta ad un tempo definito. E’ stata quindi modificata la dicitura ricordando tutte le vittime di violenza omobilesbotransfobica di ogni tempo.

La targa sarà posta all’interno della villetta a ridosso di via del Vespro per ricordare anche l’efferato delitto ancora senza colpevoli di Emanuele Bertè in arte Wanda avvenuto proprio in via del Vespro.

Auspichiamo che questa targa oltre a ricordare le vittime innocenti uccise solo perché avevano un orientamento sessuale o identità di genere non conforme al pensiero dominante possa essere per chi si ferma a leggere un motivo di riflessione perché nessun* persona debba morire per mano violenta per il proprio modo di amare”.

 

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