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Messina, l’assessora designata Antonella Russo: “Sui conti serve un’operazione verità”

sabato 28 Maggio 2022

E’ stata una spina nel fianco dell’amministrazione De Luca soprattutto per quanto riguarda i conti, il Piano di riequilibrio e i bilanci. Adesso, da assessora designata della squadra di Franco De Domenico la consigliera comunale Antonella Russo non ha dubbi: la priorità è l’operazione verità.

In conferenza stampa all’interno della Galleria Vittorio Emanuele, alla presenza della vicesindaca designata Valentina Zafarana e in video collegamento con Franco De Domenico (a quanto pare in fase di guarigione dal covid), l’esponente del Pd ha riassunto la telenovela Piano di riequilibrio, evidenziandone falle e criticità, ed ha poi presentato proposte per affrontare in modo definitivo la situazione finanziaria di Palazzo Zanca.

Puntiamo su donne combattive e preparate come Antonella Russo- ha dichiarato De Domenico- Il nostro metodo sarà quello di garantire massima trasparenza, programmi credibili e attuabili”.

Ad introdurre le tematiche affrontate da Antonella Russo è stata Valentina Zafarana che ha letto alcuni passaggi della relazione della Corte dei Conti sulle criticità del Piano di riequilibrio targato De Luca: “Frasi che ci preoccupano. I magistrati evidenziano la scarsa attendibilità delle previsioni, gli aspetti lacunosi sui debiti fuori bilancio. Non c’è dubbio che con Antonella Russo possiamo fare un passo avanti decisivo verso la verità sui conti”.

Antonella Russo, consigliera comunale dal 2013, ha ripercorso la “storiografia” del Piano di riequilibrio, che ha “vissuto” attraverso due mandati e decine di sedute d’Aula. Il primo piano di riequilibrio è datato 13 dicembre 2012 (all’epoca il Comune era retto dal commissario straordinario Luigi Croce) e sarà approvato dal consiglio comunale l’11 febbraio del 2013, alcuni mesi prima delle elezioni. Croce peraltro fece appelli agli allora candidati sindaci affinchè prendessero decisioni chiare tra il dissesto o il riequilibrio tenendo in considerazione la gravità della situazione delle casse di Palazzo Zanca. Il Piano, che nella stesura iniziale era decennale (2014-2023), venne rimodulato nel 2014, nel 2015 e nel 2016, come ricorda Antonella Russo. Successivamente si ipotizzò di riformularlo rendendolo ventennale ma in una prima occasione il consiglio comunale bocciò la proposta.

Nel frattempo, nel 2018, alla giunta Accorinti subentra quella De Luca. Nel dicembre 2018 l’Aula vota il cosiddetto Salva Messina, con nuove rimodulazioni (ed è diventato ventennale). Il Ministero dà il via libera e lo trasmette alla Corte dei Conti nel luglio 2021.

A dicembre 2021-sottolinea la Russo– le 81 pagine di relazione della Corte dei Conti sono un macigno sul Riequilibrio della giunta De Luca. Le criticità sono numerose e i magistrati esprimono forti perplessità sulla fattibilità del Piano. Ecco che il 31 gennaio del 2022, alla vigilia delle sue dimissioni da sindaco, De Luca si avvale della facoltà prevista dalla legge di rimodulare il Piano e la sua giunta approva l’ultima versione il 1 febbraio”.

Il 14 febbraio le dimissioni diventano definitive, e toccherà al commissario straordinario Leonardo Santoro, poche settimane dopo, attivare appunto l’iter per avvalersi della possibilità di rimodulare, il Piano Pluriennale (frattanto diventato 2014-2033).

Morale della favola, conclude Antonella Russo:Non sapremo mai se il famoso Salva Messina era davvero il migliore come diceva De Luca visto che lui stesso ha deciso di rimodularlo. Non sapremo neanche com’è il Piano approvato l’1 febbraio perché adesso spetterà alla prossima giunta decidere il da farsi e riformulare il Pluriennale. Nel frattempo non sappiamo neanche quanti anni passeranno”.

L’assessora designata si è soffermata su alcuni numeri che definisce ballerini: “Nel 2013 le passività erano 392 milioni, che diventano 552 milioni nel 2018 e poi, per ammissione di De Luca diminuiscono di oltre 376 milioni….. eliminando quindi una massa debitoria di quasi 400 milioni in 4 anni…..Con operazioni che sono servite per lo più a spaventare i creditori di una possibile insolvenza del Comune costringendoli ad accettare transazioni del 50%: Insomma, serve un’operazione verità e noi siamo pronti a farla “.

Qualche stoccata la riserva a Federico Basile che al Comune è stato revisore dei conti dal 2013 in poi, quindi presidente del collegio dei revisori dal 2017, poi consulente finanziario e direttore generale con De Luca.

E’ in piena continuità con una situazione finanziaria disastrosa, altro che guardiano dei conti-prosegue Russo– Noi vogliamo invece dare un volto nuovo al bilancio basato su tre pilastri: trasparenza, partecipazione e bilancio di genere”.

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