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Militari armati davanti una scuola nel Messinese: scatta il panico a causa del Covid

mercoledì 21 Ottobre 2020

Militari armati ad attendere scolari e genitori davanti la scuola elementare per dare la “caccia” al coronavirus.

Ecco cosa hanno trovato stamattina, davanti l’istituto Pietro Donato, a Paradiso, in provincia di Messina, i bambini mentre si recavano in classe.

Inevitabilmente è scattato il panico e, per la paura, molti di loro hanno chiesto ai loro genitori “Ma c’è la guerra?“, altri sono scoppiati a piangere, proprio perché sembrava essere in una scena di qualche film americano.

A tutto c’è un limite, i militari armati dentro le scuole no – ha scritto in un post di facebook il garante per l’Infanzia, Fabio Costantino. il quale promette di coinvolgere la Prefettura.

Sono certo che avremo riscontro – infatti scrive – Siamo tutti preoccuparti per l’aumento della curva dei contagi ma non è terrorizzando i bambini, già provati da numerose rinunce, che riusciremo a contenere il contagio. Non perdiamo il buon senso! Verrà il tempo in cui dovremo prenderci seriamente cura dei nostri fantasmi interni”.

A tal proposito è intervenuto anche consigliere della V Circoscrizione Franco Laimo, presidente della Commissione Politiche Sociali: “Sembra uno scenario da film hollywoodiano o di vero stato di guerra quello che stamani è accaduto. il Garantesta già lavorando per intessere un dialogo con la prefettura ed il comandante del V Reggimento Aosta”.

Un bambino di pochi anni cosa può pensare vivendo uno scenario del genere? – si chiede Laimo  e conclude –  I bambini hanno già vissuto un trauma forte durante il periodo del lockdown, provandoli dei semplici rapporti umani e dei contatti con coetanei ed insegnanti. Questo episodio è alquanto grave e fuori ogni forma e comprensione educativa e di vita. Vi è un limite a tutto e quando si arriva a toccare l’animo del bambino dietro terrorismi assurdi e ingiustificati, significa che davvero non si sta comprendendo il male che si sta facendo a questi poveri bambini!  Non siamo in guerra.  Dobbiamo solo imparare a convivere con un nuovo virus, come abbiamo fatto con tutti gli altri”.

 

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