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Mini-finanziaria, arriva un nuovo rinvio all’Ars. La maggioranza cerca l’amalgama

mercoledì 30 Maggio 2018
seggi incandidabilità

Si erano riuniti in un vertice di maggioranza mattutino ieri con il governatore siciliano Nello Musumeci in 25. Pezzi di maggioranza di un centrodestra che deve ancora mettere a fuoco gli obiettivi e il passo con cui procedere in questa legislatura. Ma in fondo, alla fine, è servito a poco.

Che l’atmosfera non fosse brillante in termini di operatività, del resto all’Ars lo si era visto dai segnali che non erano mancati. Dopo la lettura del verbale della seduta precedente, di fronte a una sala d’Ercole semivuota, il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, aveva sospeso i lavori per qualche minuto convocando i capigruppo.

Alla fine la linea della maggioranza (risicata) che sostiene l’esecutivo a guida Musumeci, ha avuto la meglio: se ne riparlerà in Aula dopo le elezioni amministrative del 10 giugno. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha messo in campo due ipotesi possibili, il 12 o il 13 giugno. La presidenza dell’Ars aspetta conferma da parte del cerimoniale della Repubblica di Malta a proposito della richiesta fatta dal presidente di tenere a Sala d’Ercole una seduta solenne il 12 giugno.

In mattinata, dicevamo, il vertice aveva messo a punto alcune linee di intervento da adottare su norme di settore ritenute strategiche dal governo regionale come la riforma dell’Ente di sviluppo risorse agricole.

Dovrebbe nascere un ente strumentale della Regione che sia in grado di interfacciarsi in maniera dinamica e vada oltre i movimenti appesantiti di un carrozzone ritenuto ormai fuori dal tempo con attività che potrebbero supportare l’istruttoria delle pratiche comunitarie o facilitando la creazione di un’interfaccia dell’Agea nazionale che eroga alcune risorse di settore. Tra i nodi da sciogliere per il nuovo soggetto, il problema del personale che non si può risolvere automaticamente in termini di semplice transito alla Regione. Già in passato il Commissario dello Stato impugnò la norma. Dubbi anche sulla possibilità che la Regione subentri nelle attività attive e passive dell’Esa, mentre non sarebbe nota in la situazione debitoria, ancora da definire in dettaglio.

Polemico ieri in aula il leader pentastellato Giancarlo Cancelleri: “Non vorrei che questo collegato diventasse qualcosa di indefinito, un mostro dalle mille teste dove arriva e si infilano le norme che ci siamo dimenticati”.

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