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Morte di Mario Biondo: altri 6 mesi di indagini, accolto il ricorso della famiglia

mercoledì 18 Novembre 2020

L’indagine sulla morte di Mario Biondo non va archiviata. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Roberto Riggio, che ha accolto con apposita ordinanza l’opposizione della famiglia all’archiviazione del caso ha disposto al Pubblico Ministero di espletare ulteriori 6 mesi di indagini.

Il cameraman palermitano fu trovato morto il 30 maggio 2013 in Spagna, nell’appartamento dove viveva insieme alla moglie, la presentatrice e showgirl spagnola Raquel Sanchez Silva. Adesso si registra un nuovo colpo di scena con un pronunciamento che dà ragione alla famiglia di Biondo – e apre nuovi scenari in un giallo che dopo 7 anni è ancora caratterizzato da tanti punti interrogativi e altrettante ombre inquietanti. Per la giustizia spagnola e sin qui anche per quella italiana si sarebbe trattato di suicidio ed è questa la prospettiva che si era delineata dopo due esami autoptici sul corpo della vittima. Ma questa ordinanza del Tribunale di Palermo stoppa la tesi del suicidio e scrive un nuovo importante capitolo in una storia che potrebbe ora avviarsi verso una svolta. 

Il Procuratore generale presso la Corte di Appello di Palermo, che ha curato le indagini a seguito di avocazione, aveva chiesto l’archiviazione ritenendo che “la causa della morte di Biondo sarebbe da ricondurre ad un’azione suicidaria e non stata opera di terzi, e in secondo luogo in ragione del fatto che, anche a voler ritenere che Biondo sia stato vittima di omicidio, tale reato sarebbe da attribuire a cittadini spagnoli che non si trovano nello Stato italiano e che, quindi, in relazione agli stessi l’azione penale non potrebbe essere esercitata”.

La famiglia ha invece opposto a questa tesi che “la morte di Mario Biondo sia da attribuire ad un’azione omicidiaria” e ha rilevato “diverse carenze investigative, depostando una nuova documentazione e sollecitando l’espletamento di ulteriori investigazioni”.

I genitori di Biondo, la madre Santina e il papà Giuseppe, con i figli, Emanuela e Andrea, difesi dall’avvocato Carmelita Morreale, nel tentativo di scongiurare l’archiviazione del caso, hanno messo in campo in questo atto decisivo della battaglia giudiziaria un collegio di super-periti guidato dal più noto esperto in Italia nell’analisi scientifica del crimine, il Generale dei Carabinieri, Luciano Garofano e insieme a lui si sono affidati anche al dott. Maurizio Saliva (medico legale ed esperto di ricostruzione de crimine), all’ingegnere Luca Scarselli (consulente tecnico), alla dottoressa Laura Volpini (docente psicologa all’Università La Sapienza di Roma) e alla dottoressa Maria Gaia Pensieri (criminologa e sociologa forense). Il team di esperti ha prodotto nel procedimento penale in Corte d’Appello nuovi elementi probatori per dimostrare che si è trattato di una morte conseguente ad una dinamica omicidiaria e a seguito adesso dell’udienza del 2 ottobre scorso, il giudice ha accolto l’istanza presentata dai Biondo.

In questo nuovo pronunciamento si parla ora di “circostanze d’indagine che rendono alquanto dubbia la ipotesi della causa suicidiaria” e il giudice dispone che si vadano a “svolgere accertamenti in ordine alla presenza di lesioni esterne sul cadavere di Biondo attraverso la reiterazione presso l’autorità Spagnola di acquisizione integrale della documentazione fotografica relativa all’autopsia ed e al sopralluogo; approfondire gli accertamenti medici alla stregua delle acquisizione delle foto effettuate durante l’autopsia in Spagna (ove le stesse vengano acquisite), della relazione del R.I.S. di Messina ed eventualmente procedere alle attività ulteriori che risultino necessarie, anche alla luce delle osservazioni svolte nella consulenza tecnica delle difese delle persone offese ove viene prospettato la possibilità che il Biondo nell’occasione abbia riportato una commozione cerebrale si da determinare uno stato di incoscienza”.

mario-biondo
Mario Biondo e la madre Santina

Ed ancora, si dispone nell’ordinanza di: “approfondire gli accertamenti medici in ordine alla natura della ferita alla regione temporale sinistra; svolgere accertamenti tecnici diretti a verificare se dal Macbook della vittima vi siano stati degli accessi “manuali” ad internet nelle ore immediatamente successive al presunto orario di morte del Biondo; svolgere accertamenti diretti a verificare se, dal punto di vista fisico, sia attuabile l’impiccamento e se la libreria era in grado di reggere il peso della vittima senza subire alcun danno; svolgere accertamenti in ordine ai movimenti compiuti il 29 ed il 30 maggio 2013 dalla vittima e dalle altre persone a lui vicine, anche tramite la reiterazione della richiesta di acquisizione delle mappature delle utenze telefoniche in uso a Mario Biondo, e a Raquel Sanchez Silva, e ad altre persone di cui sia utile l’accertamento, nonché eventuali accertamenti conseguenziali”.

In lacrime la madre di Mario Biondo dopo la decisione del giudice di non archiviare le indagini e disporne, invece, un supplemento di altri 6 mesi. Stavolta però sono lacrime di gioia quelle della signora Santina. 

“Siamo felici – dichiara  Santina Biondo a IlSicilia.it , per noi non è un punto di arrivo ma soltanto di ripartenza. Ho promesso, anzi giurato, a Mario che avrà giustizia e non ci fermerà nessuno. Mario è stato ucciso, lo abbiamo sostenuto sin dal primo momento, è stato un omicidio con successiva messa in scena e depistaggio delle indagini. Sinora abbiamo vissuto un incubo ma questa sentenza ci restituisce speranza e anche fiducia nella giustizia. Abbiamo subito tante delusioni in questi 7 anni, ed ogni volta è stato come assistere alla seconda morte di Mario. Questa era la seconda richiesta di archiviazione. Voglio ringraziare il nostro avvocato in primis, e poi i nostri periti, hanno fatto tutti un grande lavoro. Quella relazione che abbiamo prodotto non è un punto di vista di parte ma la verità di come sono andate le cose. Finalmente un giudice ci dà ragione e nel suo dispositivo fa una valutazione corretta e scrupolosa del caso, riportando tanti elementi determinanti che possono consentire di fare chiarezza, una volta per tutte, sul caso. Da stasera siamo sempre più convinti che gli assassini di Mario potranno essere assicurati alla giustizia, lotteremo per la verità e andremo fino in fondo”.

 

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