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Movida, il grido dalla Vucciria di Palermo: “Il dpcm Draghi non in linea con la situazione in Sicilia”

martedì 16 Marzo 2021

Il grido di dolore si leva dai pub e dalle attività economiche della movida che hanno risentito della chiusura forzata anticipata e della conseguente drammatica riduzione del giro d’affari della Vucciria, il popolare quartiere di Palermo che, dopo la ‘morte’ del mercato per cui era famosa, aveva ‘riconvertito’ la propria economia rivolgendosi al mondo della vita notturna.

A farsi portavoce dello stato di emergenza del quartiere e delle attività economiche è Luca Seminerio, Presidente dell’Associazione Vivi Vucciria, che parla in rappresentanza delle attività commerciali, chiede a gran voce la revoca del dpcm e di ritornare in zona gialla per preservare quello che rimane di tutte le attività. Una questione che, come fa notare lo stesso Seminerio, si estende al di fuori del quartiere e comprende anche altri tipi di attività che non hanno a che fare con la movida.

Le attività ormai con le gambe tagliate e senza ristori da dicembre sono giunte al capolinea – afferma –, solo sabato la catena Food Store Prezzemolo e Vitale ha presentato ricorso contro l’ordinanza incresciosa del Sindaco Orlando che vieta la vendita e somministrazione di alcolici dopo le ore 18 infliggendo una multa da 400€ e 5 giorni di chiusura. Ricorso ammesso dal Giudice di Pace, sospendendo la chiusura del punto vendita di via Villafranca“.

A questo punto Seminerio ricorda un altro episodio, successo qualche giorno fa, appunto, alla Vucciria: “Un fatto analogo è accaduto la scorsa settimana alla storica Taverna Azzurra dei fratelli Piero e Michele Sutera ai quali abbiamo dimostrato solidarietà e vicinanza. La cosa assurda, vedendo le immagini che circolano sui social, è che  basta prendere un mezzo pubblico o un areo Palermo-Roma per vedere come come le persone viaggiano a stretto contatto senza il giusto rispetto del metro di distanza, con la sola mascherina. Tutto questo non ha un perché e nessuno vede niente. Mi auguro che il governo nazionale riveda tutto e subito altrimenti la crisi economica arriverà a fare paura tanto quanto il Covid“, conclude.

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