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Musumeci che gronda sangue, la condanna della politica: “Vergogna”

sabato 18 Luglio 2020

La condanna alla foto pubblicata dal deputato regionale M5S Nuccio Di Paola come materiale informativo per la mozione di sfiducia a Nello Musumeci, con una foto del governatore sul quale gronda il sangue, è stata condannata dal mondo della politica. Quasi tutto, per la verità.

Silenzio da parte del Pd e del Movimento 5 Stelle stesso, che non ha preso le distanze dal post dell’inquilino di Sala d’Ercole.

Tra i primi a intervenire e a fare quadrato attorno a Musumeci sono proprio gli assessori del suo governo.

Avevo pensato di non scrivere nulla, perché le immagini si commentano da sole. Ma ho cambiato idea, dopo aver letto il post con cui il deputato che ha diffuso questa immagine sulla rete (tra decine di commenti dal chiaro intento intimidatorio – persino con minacce di morte! – nessuno dei quali cancellato dal titolare legale del profilo Facebook) ha giustificato la sua scelta, senza neppure avvertire il pudore del silenzio o il coraggio di chiedere scusa”, scrive Ruggero Razza sui social.

Ruggero Razza

“E cosa dice il propalatore della foto che con un secondo post ne rivendica ulteriormente la scelta, evidenziandone così la persistenza di volontà nel produrre una campagna di demonizzazione e intimidazione da vero hater seriale? Arriva nei fatti a negare che l’effetto grafico utilizzato sia volutamente un richiamo al sangue. Guardate con i vostri occhi. E giudicate. Non servono parole, ma per questo signore è normale la scelta grafica fatta. Ed è normale che la lotta politica possa utilizzare i segni grafici della istigazione all’odio, reato ritenuto di particolare allarme sociale, specie dopo il più recente intervento del legislatore nazionale – prosegue -. Mentre sarebbe “vittimismo” (cit.) rilevare che esiste(va) un’etica in politica, che puoi avere avversari ma non dovresti mai avere “nemici”, il cui scalpo viene offerto in pasto a una claque insulsa dì beoti plaudenti. Sempre più insulsa e (numericamente) sempre meno claque.
Tuttavia adesso è molto più chiaro anche il senso di presentare una mozione di sfiducia (che i primi a sperare che non passi, sono proprio la gran parte dei suoi presentatori…): esattamente come per l’immagine di cui si nega il richiamo cruento al sangue, la mozione rivendica lo stesso obiettivo di negare evidenze e nascondere verità. Il tutto condito di odio, mistificazione, volgarità”.

“Non abbiamo ancora realizzato tutto ilnostro programma, ma non si può utilizzare la politica in modo così basso da dire che non sia stato fatto almeno un passo avanti in ogni campo – conclude –La Sicilia è una terra difficile e ha bisogno un presidente onesto e capace come Nello Musumeci. I siciliani, poi, ci giudicheranno fra 2 anni e mezzo. E sapranno chi promuovere e chi bocciare. Ma si combatte con le armi della politica. Criticando l’avversario, ma non augurandogli il male. Chi non lo capisce non è degno di rappresentare i cittadini siciliani“.

Questa l’ultima ‘sparata’ del movimento cinque stalle: vomitevole e insulso – dice l’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro -. Quella colata di rosso sangue, che gocciola sul viso del Presidente Musumeci, desta preoccupazione e mi lascia sgomento. Cosa dobbiamo vedere ancora? Vergogna!“.

Dello stesso tono le dichiarazioni dell’assessore ai Beni culturali Alberto SamonàQuesto non è confronto politico, ma un messaggio di pessimo gusto. Il manifesto dei #cinquestelle grondante sangue contro il Presidente #Musumeci è solo l’ultimo atto di una politica che fa passare messaggi di odio e di intolleranza contro coloro di cui non si condividono le idee (conosco bene, per averle recentemente vissute sulla mia pelle, questo tipo di aggressioni). Siamo in presenza di una campagna volgare che va condannata senza indugi. Solidarietà al Presidente della Regione Siciliana“, ha scritto su Facebook.

Anche all’Ars c’è chi stigmatizza, come Eleonora Lo Curto, capogruppo Ud, in una nota condivisa da tutti i deputati regionali e dal coordinatore siciliano Decio Terrana: “E una campagna di odio e violenza quella che si eleonora- lo-curtostaglia nell’immagine funesta che ritrae il presidente Musumeci con la testa grondante di sangue. Davvero incredibile! I Cinquestelle e i loro adepti ancora una volta mostrano la vera natura del loro movimento che in questi anni è cresciuto nell’humus del rancore, dell’odio sociale, dell’aggressione virulenta. Presentare una campagna per la mozione di sfiducia con un’icona che si rifà all’ecce homo è quasi blafemo – aggiunge la parlamentare centrista – Non abbiamo mai visto niente di più schifoso se non per mano delle brigate rosse che hanno trucidato uomini di Stato come Aldo Moro e giuristi come Marco Biagi. Se non conoscessimo Nuccio Di Paola, il deputato che si è vantato di questa scelta così scellerata, ci preoccuperemmo per il significato che tale immagine assume, ma sapendo chi è Di Paola ci viene da ridere, anche se amaramente. Solidarietà piena al presidente della Regione“.

Purtroppo al peggio del M5S non c’è mai fine – afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima – Il post con il sangue che gronda sulla foto del governatore Nello Musumeci è vergognoso e di terribile gusto. Il deputato che l’ha pubblicato lo rimuova immediatamente e chieda pubbliche scuse. Ci auguriamo pure che i colleghi del suo movimento prendano le distanze da questo inqualificabile gesto, che fa scadere la legittima dialettica politica a un livello raramente così basso e insulso, commentando il post pubblicato dal deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola, per annunciare il “materiale informativo” sulla mozione di sfiducia presentata contro il presidente della Regione“.

No sono ancora pervenute condanne da parte di Pd e Italia Viva. Nel frattempo Nuccio Di Paola, il deputato 5stelle che ha pubblicato la foto, ha fatto una (parziale) marci indietro, con la rimozione del post, ma con la pubblicazione di un secondo: “L’immagine è forte, quasi horror e rappresenta la rabbia dei Siciliani e l’incubo che il governo Musumeci gli fa vivere quotidianamente. Il retro del volantino (nella foto non si vede) contiene l’elenco dei motivi principali della sfiducia”. Poi il contrattacco: “Musumeci, che adora fare la vittima e che sa benissimo che il volantino non contiene né sangue né alcuna forma di violenza, lancia sui social una campagna di vittimismo e mi scatena contro assessori e sostenitori i quali si lanciano in una gara di offese e insulti. Usano una tale violenza verbale che il manifesto in confronto sembra un messaggio dei Baci Perugina. Mi danno del “primitivo, inetto, cialtrone, violento, insulso” – dice Di Paola e mentre scrivo l’elenco cresce. Per non parlare dei messaggi minatori in privato dei suoi hooligan. A dire queste cose sono gli stessi che ci paragonano al cancro (l’assessore Armao), gli stessi che postano l’immagine di Conte in manette (l’assessore Messina), gli stessi che dicono che il M5S è come l’AIDS (Miccichè), gli stessi che hanno in giunta un ex massone e post fascista (l’assessore Samonà), gli stessi che accusano l’opposizione di “cretinismo” e definiscono “poveretti” e disonesti chi li critica (Musumeci).

Ci sta il confronto e soprattutto lo scontro politico: è il gioco delle parti, lo sappiamo e ci siamo abituati. Che si arrivi però a diffondere immagini imbrattate di sangue, degne del peggiore serial killer è un’offesa che va oltre l’agone politico, si tratta di nefandezze. Capisco che il #M5S sia in palese calo di consensi e cerchi di attirare l’attenzione ricorrendo ad ogni mezzo, ma così, con tali modalità, si tocca davvero il fondo. Al presidente Musumeci vanno la mia solidarietà, la mia stima e il mio affetto”, dichiara l’assessore alla Autonomie Locali e Funzione Pubblica della Regione Siciliana, Bernardette Grasso.

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