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Musumeci come Zamparini, porta la maggioranza in ritiro

venerdì 16 Marzo 2018
Nello Musumeci

Pezzi di maggioranza in viaggio. Per ritrovarsi. Per  esorcizzare le tensioni di una manovra da approvare all’Ars, dovendo ricorrere, a questo punto, con grande probabilità, a un altro mese di esercizio provvisorio. Pezzi di maggioranza, dunque, che si ritroveranno in ritiro (presidente e assessori) nel weekend nelle Madonie.

Un confronto tra le cose fatte (poche), quelle messe a fuoco (molte) e la programmazione di un governo regionale che gode in questo primo anno del suo mandato della fiducia e delle aspettative che l’elettorato siciliano ha inteso riporre nei suoi confronti nel voto del 5 novembre scorso.

Molto, moltissimo rimane da fare. L’impronta di Nello Musumeci, che punta a essenzializzare, dicendo (poco) e quando non ne può fare a meno, costituisce una delle novità del nuovo corso.

Alla sua maggioranza che in molti vorrebbero ancora più esigua e deflagrata manca ancora il ‘quid’ (lo stesso che non fece secondo Berlusconi di Alfano un leader) quel non so che di numerico e di pratico che dovrebbe abbinarsi alla fame di rivincita dopo cinque anni (+4 dell’era Lombardo) di opposizione.

Eppure c’è chi non fa mistero di volere destrutturare, allargare, rimodulare e ridefinire, il perimetro all’Ars di questi numeri ballerini. La fronda di Forza Italia potrebbe essere l’effetto iniziale di un processo rischioso a cui lo stesso Musumeci guarda con sospetto e diffidenza.

Se i numeri delle urne hanno consegnato un equilibrio risicato sul filo del voto, non saranno i rimpasti di governo, questo insegna anche l’esperienza di Crocetta, a correggere il tiro, rigenerando le sorti dell’esecutivo.

Il pressing asfissiante di Armao sul governo romano che non c’è, ad esempio, costituisce una delle prerogative più evidenti di questo esecutivo, che al tempo stesso, attende di poter tradurre in esiti, la premessa in questione.

Se Sgarbi, come dunque pare, lascerà uno dei posti in giunta, che da sempre erano considerati  un po’ a rischio, questo non significa necessariamente che ci debbano essere altri avvicendamenti.

Sarà di Angelo Attaguile della Lega di Salvini il posto?  Possibile, ma non certo, almeno per il momento.

Le Madonie in questa stagione presentano l’incomparabile pregio di un tempo (anche meteorologico) quasi immobile. Docile e remissivo. Quello che ci vuole per favorire la riflessione politica di un centrodestra a cui in parlamento, nessuno, comprensibilmente, vorrà fare sconti.

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