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Nomine Corecom, scoppia il caso. Esposto di De Luca: “La par condicio? Può attendere…”

mercoledì 7 Settembre 2022

Le nomine al Corecom (Comitato Regionale per le comunicazioni), deliberate a due settimane dall’election day , finiscono nella bufera ed al centro di un esposto di Cateno De Luca, candidato alla Presidenza della Regione Siciliana. Il Corecom, ricordiamo ha, tra le altre cose, mandato di verifica e controllo sulla par condicio in campagna elettorale.

“Abbiamo presentato un esposto al Corecom per denunciare la palese e continua violazione della par condicio nei nostri confronti” scrive Ismaele La Vardera, portavoce di Sicilia Vera- Stamattina apprendiamo però da Repubblica che al vertice del più importante organo di vigilanza è stato nominato da Musumeci, nell’ambito degli ultimi provvedimenti presi, Andrea Peria, che però è nello staff del candidato Renato Schifani. Peria, riporta Repubblica, “per questioni di opportunità si sarebbe riservato di accettare l’incarico dopo le elezioni”. Peria fino al 25 settembre dunque si occuperà di curare l’immagine di Renato Schifani, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione. E la par condicio? A quanto pare può attendere!. Ciò significa che in un periodo così delicato come la campagna elettorale il Corecom sarebbe privo del vertice. Un vuoto inaccettabile che pone a rischio la par condicio”.

Più volte De Luca ha lamentato la differenza di spazi a lui destinati rispetto ad altri candidati alla Presidenza: “Ci vogliono rendere invisibili, ma noi siamo nelle piazze e nelle strade ugualmente”.

Sempre con riferimento al Corecom La Vardera esprime disappunto per la scelta di una composizione esclusivamente al maschile, in contrasto con le norme sull’alternanza di genere.

I cinque componenti nominati (tre alla maggioranza e due all’opposizione)infatti sono: Andrea Peria, Luigi Sarullo (che secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica è giornalista, figlio di Aldo, componente dello staff di Schifani quando era presidente del Senato), Ugo Piazza e per l’opposizione i giornalisti Salvo Li Castri (vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia) e Aldo Mantineo. Tutti uomini.

 

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