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“Non c’è lavoro perché sei in carrozzina”, la denuncia di Emiliano

venerdì 9 Giugno 2017

Emiliano Messina ha 29 anni ed è nato con la spina bifida, riesce a camminare ma per poco, poi si stanca e usa le stampelle e la sedia a rotelle. Quindi anche quando lavora usa spesso la carrozzina. Di lavori ne ha fatti tanti come promoter e per diversi call center in città.

Qualche giorno fa avrebbe portato il suo curriculum presso gli stand della “Banama” che si occupa di vendere contratti telefonici per diverse compagnie dentro diversi centri commerciali, in particolare Emiliano si sarebbe rivolto a quello che si trova al Conca d’oro.

Dopo qualche giorno di prova andato bene un responsabile gli avrebbe garantito che gli avrebbe fatto un contratto dapprima a tempo determinato ma che probabilmente si sarebbe potuto trasformare a tempo indeterminato, purtroppo però questo non è il lieto fine per Emiliano.

Qualche giorno dopo, infatti, lo stesso che avrebbe promesso il posto di lavoro al ventinovenne si sarebbe rimangiato la parola data, affermando che per questioni di responsabilità i vertici societari non avrebbero assunto gente in carrozzina. Emiliano si sente offeso da queste parole perché in ventinove anni mai nessuno gli aveva dato questa motivazione e perché lui è abbastanza autonomo e indipendente, quindi non capisce perché altri dovrebbero sentirsi responsabili per lui. “Ho già parlato con un avvocato che mi ha detto esserci i termini per una denuncia – dice il giovane – più che altro perché spero che episodi così non capitino ad altri ragazzi. Ho fatto diversi lavori nella mia vita nei call center e come promoter e non ho mai avuto problemi“.

Da quando aveva diciotto anni è iscritto all’ufficio di collocamento nella categoria protetta ma ad oggi è alla posizione settemila in graduatoria e di recente quando è andato ad informarsi su quale poteva essere il suo futuro lavorativo si è anche sentito rispondere che per tutto il 2018 non ci saranno assunzioni per le categorie protette.  Ma Emiliano non si arrende e ha deciso di lottare per i suoi diritti e per quelli di tutti i disabili e perché la sua disavventura non ricapiti ad altri.

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