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Omicidio dell’arbitro De Santis: fermato l’ex coinquilino della coppia

martedì 29 Settembre 2020
omicidio arbitro De Santis
ANSA/ABBONDANZA SCURO LEZZI

E’ stato fermato a Lecce Giovanni Antonio De Marco21 anni, studente di infermieristica ed originario di Caserano, paese in provincia di Lecce. Secondo gli inquirenti, sarebbe ritenuto il responsabile dell’omicidio dell’arbitro Daniele De Santis33 anni, e della fidanzata Eleonora Manta, 30 anni.

Il giovane è stato interrogato la scorsa notte dal procuratore Leonardo Leone De Castris nella caserma dei carabinieri. L’intento dell’uomo sarebbe stato quello di immobilizzare, torturare e poi uccidere le vittime. Il delitto sarebbe stato a lungo premeditato, programmato per il 21 settembre scorso, data in cui il De Santis e la sua fidanzata sono stati ritrovati trucidati con decine di coltellate.

IL MOVENTE

Il movente del duplice omicidio dei fidanzati di Lecce potrebbe essere, secondo gli inquirenti, la vendetta. Il giovane era stato infatti il coinquilino delle due vittime, in quanto aveva vissuto per quasi un anno in affitto in una delle stanze dell’appartamento della coppia.

Secondo quanto evidenziato dalla indagini, per almeno due mesi De Marco ed Eleonora Manca sarebbero stati vicini di casa. Ma la convivenza tra i due non sarebbe stata facile. Questo avrebbe portato alla decisione di De Santis di non rinnovare il contratto al giovane e di tenere per sé e la fidanzata l’intero appartamento.

L’omicidio, ha spiegato il procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris, sarebbe stato premeditato e definito nei minimi dettagli. In alcuni bigliettini che l’assassino ha perso nella fuga, è stata trovata la mappa che indicava come evitare le telecamere di sicurezza della zona. Inoltre, erano presenti i dettagli “delle attività prodromiche” che avrebbero dovuto precedere l’omicidio.

Nelle intenzioni dell’assassino – ha detto De Castris l’omicidio doveva essere una rappresentazione anche per la collettivitàDa oggi la città di Lecce esce da un incubo – ha continuato -. L‘accaduto è una rarità nella criminologia penale“.

 

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