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Gli Oscar 2020, andati in scena stanotte a Los Angeles, hanno acclamato, con più di una “statuetta” il film del sudcoreano Bong Joon-ho “Parasite“.
La 92^ edizione della manifestazione rimarrà nella storia perché, per la prima volta appunto, a sbancare il tavolo dei vincitori non è stato un film in lingua inglese (l’unico precedente si registra nel 2011 con il francese “The Artist” ma era un film muto) che, “canta” è il caso di dire in italiano.
Dopo la prima importante vittoria al Festival di Cannes, dove si è aggiudicato la Palma d’oro, e l’uscita nelle sale cinematografiche (già da ottobre in Italia) al di là della qualità artistica, indubbia, della pellicola aveva colpito la scelta del regista Joon-ho di usare, nella colonna sonora, la celeberrima canzone di Gianni Morandi “In ginocchio da te” (VIDEO IN BASSO).
Il cantautore, stupitosi in prima persona ma lusingato per la scelta del regista – oggi ancora di più visto il successo a Hollywood – con diversi post su Facebook ha manifestato il suo riconoscimento auspicandosi, chi lo sa, un domani una tournée in Corea dove, dichiara, non è mai stato.
Joon-ho un ha spiegato di aver scelto quella canzone italiana in base al titolo per una scena in cui i protagonisti sono in ginocchio. Non sapeva che fosse una canzone d’amore ma ha detto che nel contesto del film suona comunque “geniale“.
Parasite in realtà – come sottolineato dal regista – in tutto il suo svolgimento ha forti influenze della migliore produzione delle settima arte a firma di grandi registi italiani, soprattutto di Luchino Visconti, padre del neorealismo cinematografico.
In particolare, già a Cannes, Joon-ho dichiarò di essersi lasciato ispirare da “Rocco e i suoi fratelli” e da “Ritratto di famiglia in un interno“.
Parasite si è aggiudicato in totale quattro Oscar, su sei nomination, vincendo anche per la regia, come migliore sceneggiatura e come migliore film straniero.