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Palermo calcio: il ritorno di Toni al Barbera, Miccoli e la questione morale

mercoledì 21 Agosto 2019

Doveva essere una semplice occasione di giubilo, ma l’amichevole fra il Palermo calcio e le sue vecchie glorie si sta trasformando in un volano di polemiche sui social network.

Luca Toni e Fabrizio Miccoli, due ex colonne portanti dell’U.S. Città di Palermo, hanno deciso di aderire all’appello del presidente della SSD Palermo Dario Mirri a partecipare alla partita celebrativa in cui i giocatori del passato si scontreranno contro la nuova formazione rosanero di Rosario Pergolizzi. Tuttavia, la tifoseria palermitana si è spaccata in questi giorni sull’accoglienza da dare alle due ex bandiere rosanero.

Per quanto riguarda Luca Toni, l’ex campione del mondo torna a Palermo dopo una difficile rottura con l’ex società di viale del Fante, che ha portato la prima punta a scegliere il trasferimento alla Fiorentina per otto milioni di euro, un pò pochini per un giocatore che realizzò qualcosa come cinquanta gol in due anni, fra Serie A e Serie B, conquistando anche quella nazionale che lo portò sul tetto del mondo calcistico.

Quella cessione destò più di qualche dubbio, lasciando tanta amarezza nei cuori dei tifosi, tanto che ogni qual volta Toni è tornato a giocare al Renzo Barbera è stato sempre subissato di fischi, ad esempio nella sua ultima apparizione con la maglia dell’Hellas Verona.

La domanda ovviamente è: come accoglierà la tifoseria rosanero il ritorno del suo figlio al prodigo? Dopo le ultime vicissitudini societarie, sembra che il rapporto fra Toni e i tifosi possa quantomeno raddrizzarsi, vista anche la presenza dell’ex attaccante della nazionale all’evento delle vecchie glorie.

Discorso diverso va fatto per Fabrizio Miccoli, ex capitano rosanero nonché l’uomo che ha realizzato il maggior numero di gol della storia con la maglia del Palermo calcio. Da un punto di vista calcistico, Miccoli ha lasciato un ricordo meraviglioso, diventando una vera bandiera della piazza palermitana.

Tuttavia, parte della tifoseria proprio non gli perdona quelle parole sanguinose dette nel lontano 2013 nei confronti di Giovanni Falcone e, soprattutto, quelle sue frequentazioni con il figlio del boss della Kalsa, Antonino Lauricella.

Miccoli ha più volte ribadito negli anni di sentirsi pentito per quanto da lui detto in quella telefonata. Pur tuttavia, la parte più “garantista” della tifoseria palermitana proprio non riesce ad accettarlo, tanto da contestarlo apertamente sui social. Il pubblico rosanero più caldo, quello di curva, è rimasto invece vicino al suo capitano ed ha deciso di salutarlo con il massimo dell’affetto.

Siamo davvero ai limiti della questione morale, nella quale si dovrebbe riflettere su dove debba essere tracciato il confine fra la professionalità del giocatore in campo e la purezza sociale dell’uomo o se esiste davvero una scissione fra l’atleta e l’essere umano. Tante domande a cui i tifosi danno risposte diametralmente opposte.

In ogni caso, la partita con le vecchie glorie deve essere soltanto un occasione di festa in cui il Palermo calcio celebra la sua rinascita. Vedremo come reagirà il pubblico dello stadio Renzo Barbera di fronte al ritorno dei propri figli al prodigo.

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